Un vaccino tutto italiano che vede uniti tre ospedali, uno del Nord, il San Gerardo di Monza, uno del centro, lo Spallanzani di Roma e per il Sud il Pascale di Napoli.
I tre centri sono coinvolti nella sperimentazione di fase I/II.
La fase 1 coinvolgerà 80 volontari sani divisi in 4 gruppi con dosi diverse somministrate con o senza richiamo, mentre nella fase 2 si raggiungeranno fino a 240 soggetti sulle dosi più promettenti.
A Napoli, l’equipe di Paolo Ascierto, sta selezionando da un mese i volontari, tutti soggetti sani, dai 18 ai 60 anni di età.
Stamattina si è entrati nel vivo della sperimentazione: la prima dose è stata iniettata ad un 26enne, giovane informatico di Napoli.
E’ il primo, insieme a numerosi altri volontari, ad aver risposto alla mail covid.evax@istitutotumori.na.it, collegandosi un mese fa al portale dell’Istituto.
Per chi vuole aderire la mail è ancora aperta: i candidati alla sperimentazione vengono sottoposti a prelievi di sangue e a visite mediche. Dopo l’iniezione rimangono in osservazione in ospedale per quattro ore.
A prenderli in carico gli oncologi Marco Palla, Antonio Grimaldi, Luigi Scarpato, Claudia Trojaniello, Mariagrazia Vitale, Marcello Curvietto, tutti dell’equipe di Paolo Ascierto.
“Il Pascale avrà un ruolo determinante nell’espansione del numero di soggetti per ciascuna dose, al fine di consolidare i risultati. Tra l’altro il vaccino a Dna può essere facilmente e velocemente modificato e tenere conto delle varianti del virus che stanno diventando prevalenti o che si dovessero manifestare in futuro” ha affermato Ascierto, direttore dell’Unita’ di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto.
Si tratta di un vaccino a Dna, che consente di evitare la catena del freddo nella conservazione e nel trasporto. Per le sue caratteristiche la produzione dell’antigene è prolungata nel tempo e il vaccino potrebbe funzionare bene già al primo ciclo.
Inoltre, se necessario, la somministrazione può essere ripetuta più volte per una risposta immunitaria più solida.
“Siamo molto orgogliosi di coordinare questa ricerca sul vaccino italiano. E’ il riconoscimento della qualità e dell’affidabilità dei nostri sistemi di ricerca che mettiamo ogni giorno a servizio dei nostri pazienti. Grazie all’equipe di Paolo Ascierto e a tutte le componenti del nostro Istituto impegnate quotidianamente” ha affermato il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi.