Gli Stati Uniti e 13 Paesi alleati hanno espresso “preoccupazione” per l’esito dell’indagine sulle origini del Covid svolta dall’Oms in Cina.
Nel documento si esorta Pechino a fornire “pieno accesso” ai dati e si sostiene che la missione degli esperti internazionali sia stata “notevolmente ritardata“. Gli studiosi devono liberamente poter portare avanti gli “studi su esseri umani, animali e fattori ambientali nelle prime fasi dell’epidemia“.
Nel documento si afferma che la missione sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in Cina “è stata notevolmente ritardata e non ha avuto accesso a dati e campioni completi e originali“.
I Paesi che hanno firmato la dichiarazione congiunta, oltre agli Stati Uniti, sono: Australia, Gran Bretagna, Canada, Giappone e Corea del Sud, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Israele, Lettonia, Lituania, Norvegia e Slovenia.