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Coronavirus in Campania: i dati della Regione sull’andamento delle vaccinazioni

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La Regione Campania ha reso noti i dati sull’andamento delle vaccinazioni nella nostra Regione.

A fronte dei 4,9 milioni di abitanti maggiorenni, i vaccinati a cui sono state inoculate entrambe le dosi, ad oggi, sono 192.873.

La maggioranza dei vaccinati è ovviamente compresa nella categoria del personale sanitario e Oss con 214.391 vaccinati dei quali 102.793 con la seconda dose.

Seguono gli Over 80 con 209.468 vaccinati dei quali 74.544 con la seconda dose.

Della categoria “Personale non sanitario” sono state vaccinate 17.846 persone delle quali 8.658 con la seconda dose.

Gli Ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) vaccinati sono stati 5.718 e tutti hanno già ricevuto anche la seconda dose.

I vaccinati del personale scolastico sono invece 121.999, ma solo 1.160 al momento hanno ricevuto anche la seconda dose.

Hanno ricevuto la prima dose ma non ancora la seconda 71.364 persone tra gli Operatori ASL e AO; 22.843 membri delle Forze dell’Ordine e 11.645 persone comprese nella fascia d’età tra i 70 e i 79 anni.

Ad esclusione dei minorenni, dunque, in Campania risultano vaccinati al momento meno del 4% degli aventi diritto.

Considerato il totale delle dosi inoculate, cioè 675.274 in 74 giorni (poiché la campagna vaccinale è iniziata il 7 gennaio e i dati sono aggiornati a questa mattina) la media è di 9.125 persone al giorno.

Visto che la popolazione della Campania, stando ai Dati Istat, è di 5.712.143 (compresi i minorenni) con questo ritmo occorrono ancora circa 626 giorni al termine della campagna vaccinale: un dato alquanto improponibile, considerando che di questo passo la fine sarebbe prevista non prima di dicembre 2022.

La data è ovviamente impensabile e dunque bisogna accelerare l’approvvigionamento dei vaccini così come la somministrazione delle dosi.

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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