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Buckingham Palace. La reazione della Regina Elisabetta all’intervista di Meghan ed Harry

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Una vera bufera su Buckingham Palace quella scatenata dall’intervista a Meghan Markle e al Principe Harry fatta da Oprah Winfrey.

E mentre stasera andrà in onda in Italia, in prima visione, su Tv8 alle 21.30, quale sarà stata la reazione della Regina Elisabetta?

Le dichiarazioni hanno fatto tremare la corona. Nel corso dell’intervista, che negli Stati Uniti è andata in onda domenica sera ed è durata circa due ore, Meghan e Harry hanno parlato della famiglia reale, del loro matrimonio e della maternità, affrontando anche tematiche molto delicate come quelle della salute mentale nonché della discriminazione e del razzismo subiti da Meghan proprio a Buckingham Palace.

Un’intervista faccia a faccia tra la regina dell’intrattenimento USA, Oprah Winfrey e il duca e la duchessa di Sussex, Harry e Meghan, per quella che è stata presentata come una chiacchierata intima, dove l’ex-attrice ha accusato di razzismo la famiglia reale e ha rivelato di aver avuto pensieri suicidi.

Meghan si è sentita isolata e avversa agli altri componenti della Royal family: “Mi sentii disperatamente sola e abbandonata. Non volevo più vivere».

Harry ha quindi spiegato la decisione di abbandonare tutto: «Ce ne siamo andati per carenza di sostegno e comprensione. Ho capito che dovevamo andarcene perché Meghan stava troppo male. Non potevo permettere alla Storia di ripetersi. Ero intrappolato, senza saperlo, nel sistema, come il resto della mia famiglia, mio padre, mio fratello».

Nessun attacco diretto alla Regina Elisabetta che Meghan ha definito «meravigliosa» con lei.

Tuttavia il riscontro della sovrana non è tardato ad arrivare e la sua prima reazione dopo la devastante intervista alla Cbs è quella di definirsi «rattristata» per le parole dei Duchi di Sussex.

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Napoli invasa dai turisti, Manfredi dichiara: “Preferisco una città piena piuttosto che vuota e povera”

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Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi è stato interpellato sull’ondata di turismo che ha invaso il capoluogo campano nelle ultime settimane, ma quest’overtourism non sembra preoccupare il primo cittadino. Ecco le sue parole:

“Stiamo vivendo una grande crescita economica della città e ciò significa lavoro per decine di migliaia di persone e crescita del reddito. Il turismo porta presenze ed io preferisco una città piena, anche troppo piena, piuttosto che una città vuota e povera. Dobbiamo sempre più spingere sull’organizzazione dei servizi”.

Poi, riguardo la morte della ragazza salentina presso un B&B di piazza Municipio, Manfredi ha aggiunto:

“La responsabilità dei controlli di sicurezza sui B&B dipende anche da norme nazionali che oggi non ci sono, e quindi noi sempre di più stiamo lavorando sull’emersione: con il codice unico abbiamo, entro fine anno, la possibilità di regolarizzare tutti i B&B, e credo pertanto che chi verrà a Napoli troverà una città accogliente, sicura e anche in grado di includere tutti”.

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Stellantis, parla Salvini: “Il problema non sono le richieste di Tavares, ma è la proprietà”

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Tiene banco in questi giorni il caso Stellantis, dopo che l’AD Tavares è stato liquidato con una buonuscita da 100 milioni di euro.

Sulla questione è intervenuto stamane il vicepremier nonché ministro di Trasporti e Infrastrutture Matteo Salvini, che a margine dell’assemblea Alis ha così dichiarato:

“In Stellantis il problema più che Tavares e le sue esorbitanti richieste, è la proprietà. E’ una proprietà che di italiano ormai ha ben poco, che ha preso soldi in Italia per decenni per aprire fabbriche all’estero. Bisogna convocare i sindacati. Il mio pensiero da ministro dei Trasporti è vicino agli operai e alle loro famiglie, faremo di tutto per salvaguardarli”.

Poi, prosegue: “Stellantis è il peggior esempio di come si fa impresa con il denaro pubblico. John Elkann avrebbe già dovuto venire in Parlamento e con un assegno non a parole, con un assegno che ricordi quanti miliardi di euro di denaro pubblico quest’azienda ha incassato negli anni. Ci sono ancora prestiti garantiti dallo Stato per miliardi di euro, a fronte di quali risultati economici, di quali chiusure, di quali licenziamenti e cassa integrazione”.

Infine, conclude: “Quest’azienda che quando c’è qualcosa da guadagnare incassa e scappa, e quando c’è qualcosa da chiedere lo chiede ai suoi operai”. 

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Napoli, corteo di tir per protestare contro il governo: le ultime

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Nel corso della mattinata odierna si è svolto a Napoli un corteo di tir, organizzato dalla sigla Trasportounito che rappresenta diverse imprese di autotrasporto.

La protesta è iniziata stamane dalla zona industriale di Gianturco, paralizzando il traffico cittadino. In particolare, i manifestanti chiedono maggiore attenzione al governo e al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, criticando l’inerzia nell’affrontare i gravi problemi che riguardano il settore dell’autotrasporto italiano.

Pertanto il corteo è stato accompagnato da cartelli e slogan, tra cui uno che ritraeva Salvini con orecchie d’asino e la scritta ‘No i ministeri agli asini’. La protesta denuncia la scarsa somma di 5 milioni di euro destinata alla formazione di nuovi conducenti e chiede misure più concrete, simili a quelle adottate in altri paesi europei.

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