Napoli avrà un nuovo e aggiornato dizionario della lingua napoletana.
L’ultima versione è infatti piuttosto antica, risale all’800 e all’opera di Emanuele Rocco che tra l’altro, rimase inedita per molto tempo, in quanto non si trovava la seconda parte.
E’ stato grazie al recente intervento dell’Accademia della Crusca che, dopo il ritrovamento della parte mancante, l’opera del Rocco è stata ripubblicata.
Ma la lingua è materia viva, varia col variare del tempo, degli usi e dei costumi e così una parola nota fino a poco tempo fa oggi potrebbe essere già in disuso ma allo stesso tempo nuovi termini e neologismi entrano a far parte del linguaggio comune per indicare situazioni e circostanze nuove.
Tra gli obiettivi che si propone il Comitato tecnico scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione della lingua napoletana, presieduto dallo scrittore Maurizio De Giovanni, dopo un incontro al Consiglio regionale della Campania, c’è così quello di aggiornare il vecchio dizionario e magari crearne uno ex-novo, tra termini antichi e neologismi.
“Il dizionario Rocco è sicuramente un punto di riferimento che potrà essere tenuto presente, ma in un’opera più ampia, come quella che abbiamo in mente noi. Perché il dizionario storico a cui noi pensiamo arriva fino al ‘900 inoltrato” ha spiegato il presidente del comitato scientifico, il linguista Nicola De Blasi.
Napoli avrà così uno studio approfondito e aggiornato della sua lingua, non solo in base alle varianti introdotte dal passare degli anni ma anche in base agli influssi delle altre aree della Campania come “patrimonio vivo”.
Nasce così il nuovo viaggio nella lingua e nelle tradizioni napoletane, sintesi perfetta tra passato e futuro.