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Cronaca

L’operazione della Guardia di Finanza: condannati per associazione mafiosa percepiscono il Reddito di Cittadinanza

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I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, su delega delle
Procure della Repubblica presso i Tribunali di Napoli, Napoli Nord, Nola e Torre
Annunziata, stanno dando esecuzione a 120 perquisizioni nei confronti di soggetti che
risultano aver percepito il reddito di cittadinanza indebitamente, in quanto condannati
in via definitiva nell’ultimo decennio per il reato di associazione di tipo mafioso, e al
sequestro preventivo delle somme ricevute dagli indagati nonché delle carte prepagate,
utilizzate per l’erogazione del beneficio.

L’attività investigativa, come riportato nell‘articolo precedente, sotto la direzione delle citate Procure, è stata effettuata dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli e del Gruppo di Torre Annunziata, mediante un’accurata analisi orientata a verificare i requisiti per la legittima percezione del beneficio.

È stato così possibile individuare centinaia di domande presentate dai soggetti residenti nella provincia di Napoli nonostante la sussistenza di cause impeditive.

Come noto, infatti, il reddito di cittadinanza è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso,
all’atto della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del
beneficio, di particolari requisiti di cittadinanza, residenza, soggiorno, reddituali e
patrimoniali, nonché di ulteriori presupposti di compatibilità (tra i quali la mancanza di
condanna definitiva, intervenuta nei 10 anni precedenti la richiesta, per il reato, tra gli
altri, di associazione di tipo mafioso).

In particolare, nel corso delle indagini sono state accertate l’omissione di informazioni
dovute e la non veridicità dei dati autocertificati nelle domande di reddito di
cittadinanza, presentate da coloro che, essendo stati condannati per il reato di
associazione mafiosa, non avrebbero potuto, in alcun modo, accedere alla misura di
sostegno al reddito familiare.

All’esito degli accertamenti condotti, le Autorità Giudiziarie interessate hanno disposto le
120 perquisizioni in corso di svolgimento, volte a sottoporre a sequestro le somme
indebitamente percepite dagli indagati, a titolo di reddito di cittadinanza, per un ammontare complessivo pari ad oltre 1.180.000 euro, nel periodo compreso da aprile 2019 a gennaio 2021.

L’operazione ha richiesto un massiccio impiego di forze quantificabile in oltre 500 militari
del Comando Provinciale con l’ausilio anche dei baschi verdi.

Nel corso delle attività sono state sottoposte a sequestro le disponibilità finanziarie degli
indagati, rinvenute sia sui conti correnti a loro riconducibili, sia presso le rispettive
abitazioni, intervenendo nelle diverse zone della città partenopea, tra le quali Scampia,
Secondigliano, Barra, Ponticelli e Chiaiano, nonché nelle altre località della provincia di
Napoli, tra cui, Ercolano, Portici, Torre del Greco, Torre Annunziata, Castellammare di
Stabia, Casalnuovo di Napoli, Somma Vesuviana, Acerra, Pollena Trocchia, Giugliano,
Casoria, Caivano, Sant’Antimo, Afragola, Marigliano e Cicciano.

Cronaca

Paura ad Aversa, rissa tra ragazzini in zona Seggio: i dettagli

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Episodio di violenza avvenuto ieri sera ad Aversa, dove si è consumata una rissa tra due gruppi di ragazzini.

Secondo le prime informazioni, il primo gruppo era in evidente stato di alterazione dovuto probabilmente all’alcol, quando si è incrociato con l’altro gruppo dando vita ad una rissa. Il motivo sarebbe la richiesta di una sigaretta da parte del primo gruppo, ma al rifiuto dell’altra banda si sarebbe scatenata una furiosa discussione con calci e pugni ai membri secondo gruppo.

Pertanto le vittime sono tutte minorenni e hanno sporto denuncia ai carabinieri per i fatti accaduti in zona Seggio. Indagini in corso per rintracciare i responsabili.

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Cronaca

Napoli, baby gang picchia a colpi di casco il titolare di un takeaway: la denuncia

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Era lo scorso 13 ottobre quando il titolare di un takeaway sito in piazza Monteoliveto a Napoli è stato aggredito e picchiato da quattro giovani.

Secondo le prime informazioni i quattro stavano consumando uno snack all’esterno del locale, quando gli si è avvicinato l’uomo per rimproverarli del troppo casino. A quel punto però, è nata una discussione sfociata ben presto in una rissa, con i quattro che hanno afferrato i caschi e colpito violentemente il malcapitato, che per difendersi ha usato come arma uno sgabello.

Pertanto, tale episodio è giunto all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Ancora una volta il cuore della città è teatro di violenze ad opera di baby-gang. L’ennesimo episodio che dimostra quanto questi ragazzini siano educati e pronti alla reazione violenta, spesso senza che vi siano reali motivi scatenanti, e motivati ad arrecare quanti più danni possibili agli avversari/vittime attraverso anche l’utilizzo di armi bianche, improvvisate o addirittura da fuoco. Più danni possibili vuol dire anche arrivare ad uccidere, come successo troppo spesso e come potrebbe ancora capitare se non si argina il fenomeno con misure preventive, con una riforma della giustizia minorile e con un programma sociale di rieducazione totale. Le strade sono sempre più in mano ai giovani criminali e in particolare il centro storico sta diventato invivibile e sempre più simile ai peggiori quartieri malfamati dei paesi del Terzo Mondo”.

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Cronaca

Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona: sgominata rete di spaccio nel Cosentino

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Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona, dove all’alba di stamane sono state eseguite quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati.

Stando ad una prima ricostruzione è stata smantellata una presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dedita allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi comuni da sparo, nonché lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Le indagini hanno consentito di accertare l’operatività a Scalea, nel Cosentino, di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti di vario tipo, principalmente cocaina, che si riforniva di narcotico da due canali di approvvigionamento, uno napoletano, l’altro cetrarese.

Pertanto le acquisizioni investigative hanno permesso di ricostruire la dinamica di un’azione ritorsiva da parte dei membri del sodalizio ai danni di un soggetto che aveva assunto un comportamento evidentemente ritenuto oltraggioso nei confronti di alcuni indagati.

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