Il Cardarelli è in difficoltà, seppur non ancora saturo, l’azienda ospedaliera ha bisogno di manforte dai restanti ospedali del colle, per scongiurare un collasso sanitario interno.
I Policlinici delle due Università, il Monaldi, il Cotugno e il Cto, collaboreranno, come riportato da Il Mattino, in rete facendo confluire i malati Covid, e i pazienti ordinari, nelle corsie dove c’è posto. Un modo per fronteggiare il momentaneo stop ai ricoveri all’ospedale del mare, dove sono iniziati i lavori per ripristinare acqua calda e riscaldamento e dove il pronto soccorso lavora a scartamento ridotto ma anche per tenere sotto controllo gli afflussi nella prima linea del Cardarelli, dove i malati Covid o sospetti tali sono in costante aumento da due settimane a questa parte e si aggiungono al resto dei pazienti che arrivano in pronto soccorso. “Intensificheremo i trasferimenti di malati e faremo rete tra vari ospedali – avverte Longo – abbiamo già delocalizzato una decina di malati. Al Cardarelli l’incremento dei ricoveri per pazienti affetti da Coronavirus si registra da giorni sia nell’area della degenza (semintensiva e ordinaria) sia nel pronto soccorso vero e proprio. In due settimane siano passati da un totale di circa 90 o 100 ricoveri di pazienti Covid positivi a circa 150 malati ricoverati.”
Non si registrano code al pronto soccorso né assembramenti di barelle ma l’ospedale è quasi al limite e nessuno vuole rischiare di tornare alla situazione vissuta a novembre con il caos delle file agli ingressi delle rispettive Emergency