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CAIVANO. Sindaco e M5S al posto di responsabilizzarsi vogliono insegnare ai cittadini come comportarsi

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CAIVANO – Nella normalità delle cose un’amministrazione comunale viene eletta per curare la cosa pubblica e gestire il patrimonio comunale e il denaro pubblico secondo le esigenze della propria comunità. Nell’ultima città a nord di Napoli, l’ultima amministrazione eletta comincia ad avere un po’ le idee confuse. Al posto di dar conto ai propri elettori del loro pochissimo lavoro svolto, addirittura si ha la presunzione di suggerire alla cittadinanza come comportarsi, come pensare e cosa fare nei riguardi della critica sollevata sul proprio lavoro, in pieno stile Minculpop.

Come anche in questo caso gli esponenti più vicini a questo tipo di cultura sono il Sindaco in persona e il M5S. Quest’ultimo ricalcando le orme del Premier Conte che in piena pandemia non assumendosi le responsabilità dei suoi DPCM senza senso e dichiarati incostituzionali dalla Corte Costituzionale, accusa gli italiani di essere troppo trasgressivi rispetto al buon senso che si dovrebbe attuare in una fase così delicata. Ma partiamo dal primo cittadino.

A differenza di quello che si dice sui boomer e dalla pauperistica campagna elettorale fatta dal candidato verde, il Sindaco Enzo Falco ultimamente è molto attivo sui social – a proposito il popolo caivanese è sempre in attesa delle pagine istituzionali deliberate tre mesi fa, questi “ragazzini” incaricati ad attivare gli account stanno perdendo troppo tempo – evidentemente crede che le parole possano, in un certo qual modo, coprire le mancanze di quest’amministrazione o rispondere alle feroci critiche che arrivano dalla parte indipendente e scevra dal tifo interessato della popolazione caivanese.

La fascia tricolore non sopporta le pressioni e usa i social per coprire la sua inadeguatezza. Come nel caso dell’ultimo post nato dopo le critiche avanzate da una parte dell’opposizione sulla condizione dei manti stradali che allo stato attuale, dopo circa quattro mesi di insediamento della nuova giunta, appaiono come groviere. Nello specifico attraverso il suo post il primo cittadino dichara: “Per rifare le strade e rifare le scuole ci vogliono le risorse, bisogna fare il bilancio di previsione, impegnarle e fare le gare d’appalto. Le risorse ci sono, il bilancio lo faremo entro febbraio, le gare d’appalto hanno bisogno di mesi per essere espletate… …Nel frattempo possiamo solo mettere le cosiddette toppe. I giudizi bisogna darli alla fine dell’anno”.

Chiaro? Il primo cittadino cerca di dettare i tempi ai cittadini, invoca l’attesa e stabilisce un termine ultimo per cominciare a criticare: un anno. E menomale che il fascista in città era qualcun altro. Nel frattempo allora, tutte le menti pensanti della città, chi realmente conosce i fatti e sa come si poteva ovviare a questo ritardo deve stare zitto? Le opposizioni devono tacere? Il controllo da parte delle minoranze svanisce? Il dibattito pubblico e democratico scompare? Aspettiamo un anno per sentirci dire le cose che vanno dette sin da subito?

Innanzitutto, ancora una volta il Sindaco cerca di prendere in giro la popolazione caivanese. Perché aspettare il bilancio previsionale non è affatto un obbligo, ammesso che realmente si faccia ciò che oggi ha scritto. Un candidato sindaco preparato e che sapeva bene cosa andava ad amministrare – tra l’altro sprovvedutezza sempre riconosciuta in Enzo Falco da questa testata fin dai tempi della campagna elettorale – avrebbe saputo a priori che una ditta su tutte a Caivano ha sempre goduto per oltre un milione e mezzo di euro all’anno di somme urgenze e affidamenti diretti illegittimi per quanto riguarda la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade cittadine. Quindi, visto che le risorse ci sono e anche in abbondanza, perché non si è messo mano, sin dal proprio insediamento, al Riequilibrio di Bilancio e indetto subito una gara europea per la manutenzione delle arterie cittadine? A chi giovano le toppe? Alla cittadinanza o alle “solite ditte note”?

La verità è che le ditte amiche dei settori in accordi coi dirigenti a Caivano fanno il bello e il cattivo tempo decidendo in pieno stile clientelare – perché questi due elementi muovono consensi – anche le sorti della Politica, se un Sindaco deve restare al suo posto oppure deve essere deposto, formando un vero e proprio Sistema che a queste latitudini va avanti da oramai mezzo secolo. Sistema che ha diffuso immediatamente i propri anticorpi contro chi ha avuto l’ardire di ribellarsi o di sovvertirlo. Quindi caro sindaco, visto che le cose, forse le sappiamo un po’ più di lei, ci risparmi almeno le prese in giro a mezzo social e torni a fare quello per il quale è stato deputato a fare. Un anno pure passa e poi rischierà di collezionare figuracce nuove su quelle vecchie.

Post del Sindaco Enzo Falco

Un altro elemento “degno di nota” di quest’amministrazione che al posto di prendersi le proprie responsabilità di Consigliere Comunale di maggioranza preferisce accusare la cittadinanza, facendolo con la sicurezza che se spara nel mucchio sicuramente non beccherebbe mai uno degli ottanta che gli hanno affidato la delega, è Francesco Giuliano del M5S che non potendo più postare foto dell’immondizia sui social accusando l’amministrazione locale come faceva un tempo, visto che al governo c’è lui e la delega all’ambiente è in mano al suo collega di partito e visto che non può fare a meno di postare foto di immondizia sui social, pensa bene di accusare prima e di formare poi la popolazione caivanese invitandola a denunciare in anonimato, attraverso la sua intercessione, tutti i trasgressori che conferiscono male o scaricano abusivamente rifiuti lungo le strade in pieno stile whistleblowing.

Forse al Consigliere pentastellato sfugge il fatto che la legge Whistleblowing è stata applicata per evitare la corruzione nella Pubblica Amministrazione o nel Privato perché per far partire un’indagine basta pure una semplice segnalazione. Al grillino inoltre sfugge un’altra cosa che per denunciare un reato, invece, c’è bisogno di prove. Quindi a cosa li invita a fare i cittadini caivanesi prima di accusare il proprio vicino di aver buttato il sacchetto dell’indifferenziata al posto della plastica, di girare un video con il rischio di beccarsi pure una querela per il non rispetto della privacy? Ma poi. Chi condurrà l’indagine dopo una semplice segnalazione, il consigliere Giuliano? Ma il colmo dei colmi arriva quando nel suo post social scrive che sarà lui a denunciare i trasgressori. Vorremmo informare il Consigliere Giuliano che le denunce le si possono fare anche da semplice cittadino e che la nomina di Consigliere non lo munisce di armatura e mantello da supereroe – anche se Spiderman non era munito di mantello – perché a tal proposito vorremmo chiedere quante denunce si ricordano, in tal senso, del cittadino attivista Francesco Giuliano? Come mai si sveglia proprio adesso e vuole fare il giustiziere della notte?

Ma soprattutto: come immagina il futuro di Caivano il consigliere grillino? Una città abitata da 38mila poliziotti? Non è più semplice invece domandarsi prima perché la popolazione caivanese non è informata o non formata al giusto conferimento secondo il calendario della differenziata? Il M5S che ha la delega all’Ambiente si è assicurato se alla nuova ditta dei rifiuti spetti l’onere di attivare una seria campagna di Comunicazione atta alla sensibilizzazione della raccolta differenziata? E se alla nuova ditta non spetta tutto questo, il M5S è in grado di spiegare alla cittadinanza se si è messo in condizione il Settore affinché espleti una nuova gara europea sulla raccolta dei rifiuti assicurandosi che nel capitolato e/o piano industriale siano presenti anche due o tre fasi all’anno di campagna di sensibilizzazione al riciclo dei rifiuti? Il consigliere grillino e il suo assessore hanno programmato finora qualche evento (anche online vista la pandemia) per gli alunni di scuole medie ed elementari che spieghi loro l’importanza dell’economia circolare?

Ecco queste sono solo alcune cose che un Consigliere comunale, sindaco o assessore debbano sapere prima di puntare il dito verso la popolazione e chi con grande resilienza li mantiene al governo della città. Ma forse i pentastellati caivanesi hanno dimenticato i tempi di quando asserivano che i politici sono da ritenersi dipendenti del popolo e non il contrario.

Post del Consigliere Francesco Giuliano

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CAIVANO. La Sottosegretaria Pina Castiello e la sua famiglia raggiunti da avvisi di riscossione coattiva per evasione tributaria.

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CAIVANO – Dopo le indiscrezioni nate da queste pagine sul presunto abuso edilizio del Ranch di proprietà della sottosegretaria al Consiglio dei Ministri Pina Castiello e dei suoi fratelli, e della totale assenza di iscrizione a ruolo nel registro dei Tributi dal punto di vista IMU e Tari, grande lavoro di controllo è stato fatto dal settore Finanze e Tributi, compulsato anche dal Commissario prefettizio Filippo Dispenza.

Avviati, ovviamente, opportuni controlli a 360° sull’intera popolazione, l’attuale Amministrazione prefettizia è venuta a conoscenza che l’intero importo di evasione tributaria a Caivano ammonta a circa sei milioni di euro. Un gruzzoletto che, se tutti i cittadini caivanesi pagassero regolarmente i tributi, darebbe enormi vantaggi economici alla comunità, nonché anche disponibilità di cassa per lavori di manutenzione ordinaria e straordianaria.

I controlli effettuati, così come per legge, hanno riguardato gli ultimi cinque anni per quanto riguarda l’evasione IMU e TARI e gli ultimi due anni per quanto riguarda il servizio di fornitura idrica.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, di questi circa sei milioni di euro di tributi evasi, si registrano gli avvisi di riscossione coattiva di un importo di circa € 5.500 cad. per un importo complessivo che riguardarebbero le proprietà terriere e immobiliari di via quattrovie e cinquevie, di circa 22mila euro indirizzati alla famiglia Castiello, nelle persone di Pina – l’attuale sottosegretaria di Governo – e gli altri tre fratelli.

Adesso, quanto di buono fatto dal settore Tributi ci aspettiamo lo stesso dal settore Urbanistica e che quanto prima si renda edotta la comunità sulla vera natura di quel villone con piscina.

Da caivanese propongo che questa sia l’unica storia che la sottosegretaria Pina Castiello possa permettersi di raccontare, la prossima volta, in un qualsiasi convegno che affronti il tema della legalità che si organizza a Caivano.

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Caivano

Caso ranch di Pina Castiello. Nel 2003 ultima data utile per il condono, in quell’area non esisteva nulla.

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CAIVANO – I miei ultimi due editoriali sui controlli e la legalità applicati e sbandierati a senso unico alternato, considerando il fatto che a parlare di legalità sul territorio ci sono stati alcuni organi istituzionali che per quanto riguarda alcuni aspetti personali questo grande valore umano se lo sono dimenticati.

Sto parlando della inchiesta (leggi qui e qui) partita da queste pagine e che riguardano la Sottosegretaria al Consiglio dei Ministri con delega al Sud e vicesindaco di Afragola Pina Castiello che durante quest’ultimo anno non ha lesinato le sue presenze al fianco degli stati generali del Governo Centrale in passerelle politiche che come tema, quasi sempre, presentavano l’insegnamento della legalità ai caivanesi, brutti, sporchi e cattivi.

Siccome a nessuno piace prendere lezioni da chi, proprio lezioni non ne può dare, il nostro invito a controllare, dal punto di vista del rispetto delle regole, alcune anomalie che riguardano un immobile di proprietà della Sottosegretaria è stato recepito anche nel comune dove la stessa espleta la carica di vicesindaco.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo dal canto suo il Commissario Prefettizio Filippo Dispenza ci fa sapere che si è subito attivato per vederci chiaro in questa vicenda, mettendo in subbuglio il settore dei Tributi, senza immaginare che dovrebbe mettere sottosopra anche il settore tecnico urbanistica e tra poco spiegherò il perché.

Di tutta questa storia si è occupata anche l’opposizione consiliare del Comune di Afragola che, come si legge dal profilo social del Consigliere Gennaro Giustino, nell’ultima conferenza dei capigruppo ha chiesto al Presidente del Consiglio comunale di Afragola Biagio Castaldo di mettere agli atti l’invito a fornire deduzioni, nel prossimo Consiglio Comunale utile, inerenti i presunti abusi edilizi ed evasione dei tributi legati al ranch di vie Cinquevie da inoltrare alla loro vicesindaca.

Il Consigliere Giustino nel suo post su Facebook scrive: “A scoperchiare il pentolone è la testata “Minformo” che in due articoli pubblicati sul web tira fuori storie di abusi edilizi nella dimora di Pina Castiello a Caivano, tasse evase, procedure burocratiche insabbiate e tanto altro. Incluso i condoni che quella villa di lusso, ex casa colonica, ha usufruito. Eppure, basterrebe utilizzare le aerofotogrammetrie e confrontare lo stato dell’arte alla data di chiusura dell’ultimo condono con quelle successive per capire cosa c’era, cosa e quando è stato realizzato e condonato. Verifica semplice e certa. Questa, però, è un’altra storia.

E sempre nel nome della verità e della legalità ho accolto l’invito del Consigliere Gennaro Giustino ed ho effettuato una ricerca su Google Earth e considerando che con il decreto legge 269 del 2003, successivamente convertito in legge, ha introdotto norme sulla sanatoria degli abusi edilizi e che in attuazione dell’articolo 32 del citato decreto-legge, la regione Campania ha adottato la legge regionale n.10 del 2004, peraltro dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte costituzionale con sentenza n. 49 del 2006, ci siamo fatti un giro a ritroso negli anni attraverso lo strumento che ci mette a disposizione l’azienda californiana e abbiamo scoperto che fino al 2003 in quell’area dove oggi sorge una vera e propria reggia con piscina non esisteva nulla.

 

Quindi, il ragionamento è, in una eventuale assenza di permessi di costruire come è stato possibile sanare nel 2003 un manufatto abusivo inesistente? Poi se vogliamo considerare che la legge è stata recepita dalla Regione Campania solo nel 2004, scopriamo che in quella data si scorge solo la costruzione di una casa che ad occhio nudo presenta la metà delle cubature attualmente insistenti su quel terreno e quindi, laddove tale presunto manufatto abusivo sia stato condonato nel 2004, in tempo per il recepimento della legge regionale, quanto meno i sottotetti e la piscina che compaiono solo nel 2007 risulterebbero essere privi di condono sicuramente, perché abbondantemente oltre la data ultima per effettuare eventuale sanatoria.

 

Sarebbe bello scoprire cosa è successo durante questi ultimi 11 anni, sarebbe bello scoprire i nomi dei colpevoli di questo lungo silenzio sulla questione, sarebbe bello scoprire se durante questi anni ci fosse stata una copertura da parte della classe dirigente politica ma sarebbe ancora più importante scoprire il perché gli attuali soggetti politici caivanesi continuano a trincerarsi in questo lungo, colpevole e connivente silenzio sulle illegittimità che riguardano gli attori che hanno disegnato la nostra comunità alla stregua dei narcotrafficanti colombiani. Ma un sussulto di dignità da parte di chi tra pochi mesi si accingerà a vendersi per il difensore di tutti i caivanesi quando?

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Il Governo Meloni svuota il “Decreto Caivano”: tagliati 30 milioni di euro

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Il decreto Caivano prevedeva un fondo di 40 milioni di euro destinato a contrastare la dispersione scolastica, dimostrando l’impegno del Governo nella tutela di bambini e ragazzi vulnerabili alla violenza di strada.
Tuttavia, è emerso che nella Legge di Bilancio il fondo è stato ridotto a poco più di 10 milioni di euro.

Il decreto Caivano era il provvedimento simbolo del Governo Meloni per sostenere i giovani che vivono in quartieri difficili e a rischio criminalità, ma è stato ridimensionato dallo stesso esecutivo nella manovra economica. Nonostante il nome, le misure previste non si limitano al solo comune a nord di Napoli, ma mirano, nelle intenzioni del Governo, a colpire la criminalità minorile in tutto il Paese. Tra le novità, l’introduzione di pene più severe per i genitori che non mandano i figli a scuola, con sanzioni che possono arrivare fino a due anni di reclusione.

Uno degli elementi chiave del decreto Caivano è l’introduzione del Daspo urbano per i minorenni dai 14 anni in su che si siano resi responsabili di episodi di violenza. Questa misura, che vieta l’accesso a determinate aree cittadine, ha visto un’estensione della sua durata massima a due anni, rispetto al limite precedente.

Sul fronte della giustizia minorile, il decreto modifica le disposizioni relative al carcere preventivo, riducendo da nove a sei anni la soglia per l’applicazione della custodia cautelare per i minori. Inoltre, vengono previste sanzioni più severe per gli adolescenti di almeno 14 anni trovati in possesso di droga o armi, con l’obiettivo di rafforzare il contrasto alle attività criminali tra i giovani.

Per i minorenni colpevoli di reati che prevedono una pena massima di cinque anni, il decreto Caivano introduce un percorso di definizione anticipata della pena, che prevede l’impegno in lavori socialmente utili o attività benefiche a titolo gratuito. Questa misura è nota come “messa alla prova”. La sua attivazione è disposta dal Pubblico Ministero, in accordo con i genitori e con il parere dei servizi minorili, per una durata variabile tra uno e sei mesi.

Tagli che risultano in netto contrasto non solo con le promesse fatte in occasione del decreto Caivano, ispirato al Comune teatro di una violenza sessuale su due cugine minorenni, ma anche con le drammatiche cronache di questi giorni.
“Una scelta che rivela la volontà del Governo di azzerare gli investimenti nell’istruzione e di considerare il Sud un peso”, affermano Irene Manzi e Marco Sarracino del Pd. “L’ennesimo omicidio dimostra invece l’urgenza di un piano straordinario per l’assunzione di più assistenti sociali e insegnanti”, sottolinea Sandro Ruotolo della segreteria Pd.

Il centrodestra, invece, contrattacca accusando i dem: “Il finto buonismo della sinistra, che governa Napoli e la Campania, è uno dei fattori che ha contribuito a questa deriva”, afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega in Campania. Fratelli d’Italia continua a lodare il decreto Caivano: “Con questa iniziativa abbiamo gettato le basi per recuperare tanti ragazzi”, sostiene il senatore Sergio Rastrelli.

Tuttavia, nella legge di bilancio, gran parte delle risorse previste dal decreto sono state ridotte.

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