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Napoli. Metro, bus e funicolari in orario ridotto fino al 10 gennaio

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Metro, bus e funicolari continueranno a viaggiare in orario ridotto fino al 10 gennaio. Sono stati infatti prorogati i tagli ai trasporti pubblici Anm a causa del Coronavirus.

Dopo la riunione fatta in Regione Campania a fine anno, a causa delle restrizioni imposte dal Coronavirus sugli spostamenti e per il ritardo della ripartenza dell’anno scolastico in presenza, il Comune di Napoli ha già annunciato che da giovedì 7 gennaio torneranno in classe solo prime e seconde elementari.

La metropolitana e le funicolari Centrale, Chiaia e Montesanto continueranno quindi a chiudere con 2 ore di anticipo, attorno alle 21-21,30, anche per tutta questa settimana.

Un nuovo incontro con i rappresentanti dei lavoratori dei trasporti è previsto per il 7 gennaio e in quell’occasione si affronterà anche la programmazione del servizio per il prossimo mese.

Per fronteggiare la pandemia del Covid-19, oltre alla nuova programmazione del servizio, l’Anm ha anche previsto la formazione professionale per 800 dipendenti, per 38.850 ore, in tre mesi, che andrà avanti fino ad aprile-maggio. Intanto, proseguono questa settimana i tagli ai trasporti di Napoli partiti il 3 dicembre scorso.

Ecco gli orari:

METRO LINEA 1: Chiusura alle 20,30 anziché alle 23 (fino alle 20.00 da Piscinola a Garibaldi e fino alle 20.30 da Garibaldi a Piscinola), con corse ogni 10 minuti. A integrazione delle corse metro del mattino, attiva Linea bus 665A con due corse alle ore 6.00 e alle 6,15. Chiuse le seconde uscite Rione Alto, Montedonzelli, Montecalvario, Salvator Rosa. Resta chiuso anche il corridoio di collegamento Museo/Cavour (metro Linea 1 – Linea 2-Trenitalia)

-prima corsa da Garibaldi ore 6,50
-prima corsa da Piscinola ore 6,30
-ultima corsa da Garibaldi ore 21,10;
-ultima corsa da Piscinola ore 20,50;

FUNICOLARE CENTRALE/CHIAIA/MONTESANTO: ultime corse ore 20,00.

FUNICOLARE MERGELLINA: resta chiusa al pubblico – attiva Linea bus 621 (servizio sostitutivo)

BUS, TRAM E FILOBUS:  Riduzione del nastro orario di esercizio delle Linee di superficie alla fascia oraria 5.30 – 22.00, ad eccezione delle direttrici portanti che vengono confermate anche oltre le ore 22.00. Resta invariata l’offerta nelle fasce orarie di punta della giornata delle linee bus a maggiore frequentazione e dei collegamenti con le aree periferiche di Napoli e i Comuni limitrofi. Riduzione dell’offerta sulle linee a bassa domanda di mobilità tra cui Alibus. Sospese le Linee scolastiche. Sospese le Linee notturne. Linea bus 665A a integrazione del servizio metro Linea 1, effettua due corse alle ore 6.00 e alle ore 6,15 dal lunedì al venerdì.

 

 

 

Attualità

A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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