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Acerra

Preoccupazione in un un condominio nel napoletano: almeno 100 persone in isolamento

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Preoccupazione in un condominio nel napoletano: da ieri sera, infatti, almeno 100 persone sono in isolamento fiduciario.

Si tratta di residenti o persone venute in contatto con gli inquilini di un condominio situato nella zona a ridosso di Corso Italia, ad Acerra, dove si è sviluppato un possibile focolaio.

Al momento una sola persona è sicuramente positiva al Covid ma tutti i componenti della sua famiglia (a partire da moglie e figlio per finire ad un’altra parente) sono febbricitanti: in totale sono ben 16 le persone venute in contatto che hanno sintomi come febbre o compatibili col Covid.

E’ per questo che ieri gli operatori dell’Asl si sono recati nella zona ed hanno effettuato quasi cento tamponi, tanti quante sono le persone attualmente in isolamento: nel popoloso condominio vivono infatti una ventina di famiglie.

È in corso un’attività di screening per il Coronavirus all’interno di un condominio cittadino per dei sospetti casi di Covid-19, l’Asl sta eseguendo dei tamponi alle famiglie del condominio, tra le persone che lo abitano” ha reso noto il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri.

Continuando “È inutile cominciare a chiedere dove siano i casi positivi e di chi si tratta. L’unica cosa da sapere è che se si hanno comportamenti scorretti, magari per scambiarsi gli auguri di Natale, se si infrangono le regole perché si deve festeggiare, si rischia di compromettere tutti i sacrifici fatti finora. Sacrifici che a molti sono costati il lavoro e gli affetti più cari“.

Tantissimi in tutti questi mesi hanno dimostrato grande senso di responsabilità e civismo, seguendo le regole e facendo sacrifici. Ma serve fare ancora un altro sforzo. Non è ancora finita. E dobbiamo farlo tutti, proprio tutti, nessuno escluso. Perché dobbiamo impedire al virus di nutrirsi di sottovalutazione e insofferenza. Non possiamo ignorare le regole e poi dire che il lavoro o la scuola non si possono fermare. Perché è solo dal rispetto di tutti delle limitazioni (anche di quelle non scritte: ad esempio stare a casa se non è davvero indispensabile uscire) che dipende la nostra capacità di fermare il contagio, di rallentare i ricoveri, di contenere i decessi” ha affermato il primo cittadino.

Concludendo “Continuiamo ad osservare le misure poste in essere per la prevenzione ed il contrasto al covid-19: mascherina nei luoghi pubblici e ovunque sia impossibile tenere la distanza fisica, igiene delle mani e distanziamento. Rispettiamo le regole e stiamo attenti. Lo sforzo di ognuno di noi sarà determinante per superare una volta per tutte questa emergenza”.

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Acerra

Acerra, la morte della piccola Giulia: le incongruenze del papà sono tante

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Sono tante le incongruenze e gli aspetti ancora non chiari dell’inchiesta sulla morte della piccola Giulia Loffredo, la bimba di nove mesi che – secondo il racconto del padre Vincenzo, indagato a piede libero per omicidio colposo – nella notte tra sabato e domenica, ad Acerra, è stata aggredita dal pitbull di famiglia mentre dormiva sul lettone dei genitori: un’inchiesta sulla quale la Procura di Nola e la polizia mantengono un riserbo totale.

In primo luogo, le cause della morte.

Le indiscrezioni sui risultati dell’autopsia, già eseguita, parlano di ferite lacero contuse al volto, compatibili con i morsi di un cane, mentre è controverso il particolare della rottura dell’osso del collo, circostanza che però stride con quanto avrebbe dichiarato il padre della bambina, che l’avrebbe portata ancora viva nella clinica Villa dei Fiori di Acerra, dove poi è morta (come avrebbe confermato la struttura ospedaliera).

Sempre secondo indiscrezioni, sul collo della piccola l’autopsia avrebbe riscontrato solo contusioni. Anche su questo aspetto inquirenti e investigatori tacciono, anche se nell’atto con cui la Procura di Nola nomina i propri consulenti tecnici per l’autopsia – il medico legale Maurizio Saliva e l’anatomopatologo Antonio Perna – si sottolinea che la bimba è stata sicuramente uccisa dal cane. Viene infatti evidenziato che Loffredo è indagato per omicidio colposo “perchè in qualità di genitore avente in custodia la figlia minore Giulia, ometteva la vigilanza e custodia del cane pitbull in suo possesso, il quale aggrediva la minore provocandole lesioni personali che determinavano la morte”.
Il cane, però non presenterebbe macchie di sangue sul muso ed è per questo che si attendono le analisi sulle feci di Tyson e dell’altro cane della famiglia alla ricerca di tracce organiche della bambina. Il sangue che avrebbe sporcato la stanza da letto, inoltre, ora è scomparso: lo avrebbero pulito – ennesima anomalia – alcuni familiari della bambina prima del secondo sopralluogo della polizia.

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Acerra

Ufficio postale ad Acerra, assalto nella notte, ma i banditi restano a mani vuote

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Un insolito episodio di furto si è verificato ad Acerra, dove un gruppo di ladri ha tentato un colpo nell’ufficio postale in via Benevento, portando con sé dei roller cash che, nella sfortuna dei malviventi, si sono rivelati completamente vuoti. Il fatto è accaduto poco prima dell’alba di oggi e ha attirato l’attenzione dei Carabinieri, prontamente intervenuti sul posto dopo che l’allerta era stata lanciata tramite il numero di emergenza 112. Questo Tentativo di furto, purtroppo per i ladri, ha evidenziato la loro inesperienza nel pianificare un colpo.L’incursione dei ladri e l’allertaLa scena del crimine è stata ben illuminata dai sistemi di video sorveglianza presenti nell’ufficio postale. Gli operatori delle forze dell’ordine sono subito corsi a esaminare i filmati per raccogliere indizi utili.

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Acerra

Minacciano di far esplodere le bombole del gas per un parcheggio: strage sventata dai carabinieri in un condominio

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Dovranno rispondere a vario titolo di strage e di resistenza aggravata a pubblico ufficiale le due persone che questa notte hanno messo in pericolo non solo carabinieri, vigili del fuoco e personale del 118 ma soprattutto tantissime famiglie.
Siamo ad Acerra e i carabinieri della locale stazione intervengono a via Michele Ferraioli per una lite condominiale. La discussione nasce verosimilmente per problemi legati al parcheggio ma la situazione degenera e due persone – fratello e sorella – minacciano il vicinato. Intanto sul posto arrivano anche vvff, 118 e altre gazzelle dell’Arma.

I carabinieri si trovano a fronteggiare per prima la donna, la 38enne già nota alle forze dell’ordine Elisabetta Tufano. La 38enne perde le staffe e armata di coltello aggredisce i carabinieri. I militari riescono a disarmala e la bloccano. Sembra che l’emergenza sia rientrata ma in realtà è solo l’inizio del vero allarme. Entra in scena il fratello della 38enne. Lui – Mauro Tufano che appena un giorno prima ha compiuto 39 anni – si è rintanato in un locale al piano terra dello stabile. Il 39enne, già noto alle forze dell’ordine, minaccia di far esplodere delle bombole di gas. Ha inizio una mediazione tra l’uomo e i carabinieri mentre i vigili del fuoco dopo diversi tentativi entrano nel locale sfruttando una finestra secondaria. A quel punto i carabinieri fanno irruzione e bloccano l’uomo. Nel locale puzza di gas e 4 bombole con le valvole aperte.
I vigili del fuoco mettono in sicurezza la struttura mentre i militari arrestano uomo e donna per poi trasferirli in carcere.

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