Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha annunciato controlli rigidi per la notte di Capodanno:
“Le discoteche aperte la scorsa estate hanno contribuito a moltiplicare i contagi da Covid-19. Non possiamo più permettercelo, per questo saremo inflessibili nei controlli e nelle sanzioni.
Abbiamo uno spiegamento di forze dell’ordine imponente e siamo molto concentrati anche sul monitoraggio della rete internet per impedire che si affittino case dove riunirsi non rispettando le regole e il distanziamento.
Siamo ancora in una fase in cui serviranno altri sacrifici, comportandosi con estrema prudenza ma guardando con fiducia ai prossimi mesi cruciali per la campagna vaccinale.
Vaccino? Tutti i cittadini, e a maggior ragione i dipendenti pubblici che svolgono un servizio per la collettività, sono chiamati a dare il buon esempio per tutelare la propria salute e quella degli altri. Io lo farò quando sarà il mio turno. L’obbligatorietà vaccinale per ora non è prevista perché è sempre auspicabile il rispetto del principio secondo il quale nessuno dovrebbe subire un trattamento sanitario contro la sua volontà. Serve uno sforzo informativo capillare e paziente che deve far leva su dati scientifici per stroncare le tante fake news che circolano anche sull’efficacia e la sicurezza.
Al momento non ci sono particolari criticità anche se reputo inaccettabili le minacce di morte no-vax indirizzate all’infermiera dello Spallanzani che per prima è stata vaccinata in Italia. Episodi simili devono essere monitorati con attenzione e perseguiti con il massimo rigore. Ora che la campagna vaccinale entra nella fase operativa, al Dipartimento della pubblica sicurezza e ai prefetti spetta l’adozione dei piani per scortare i trasporti delle fiale e per vigilare sui presidi sanitari di destinazione. Ma possiamo fornire un ulteriore contributo: i 310 medici e i 250 infermieri della Direzione centrale di sanità possono essere utilizzati per vaccinare la popolazione, il personale delle forze di polizia e dei vigili del fuoco.
Dall’11 marzo sono state quasi 30 milioni le verifiche sulle persone e 8,5 milioni quelle sugli esercizi commerciali. Gli italiani hanno mostrato un atteggiamento di grande responsabilità. E spero fortemente che questo spirito di collaborazione sia confermato anche la notte di Capodanno.
I divieti introdotti dal Governo in occasione di queste feste di Natale sono stati calibrati e anche per questo sono stati accettati e rispettati dalla stragrande maggioranza degli italiani. D’altronde, il passo successivo sarebbe stato quello di un lockdown generalizzato che avrebbe fatto tornare l’intero Paese ai difficili mesi di marzo e aprile.
Lockdown a Gennaio? Mi auguro proprio di no. Le chiusure territoriali differenziate rappresentano l’opzione per evitare di ripiombare in una chiusura totale dell’intero territorio nazionale.
Scuola? I ragazzi hanno un bisogno vitale del confronto quotidiano con docenti e compagni che non possono essere sostituiti a lungo dallo schermo di un computer. Le riaperture previste per il 7 gennaio per almeno il 50% degli studenti in presenza costituiscono un obiettivo irrinunciabile. I prefetti hanno svolto un lavoro prezioso per organizzare il trasporto pubblico e ieri tutti hanno confermato l’adozione dei piani operativi per garantire la ripresa dell’attività didattica in presenza secondo le indicazioni del Governo.
Speriamo di lasciarci alle spalle un anno difficile, ma siamo tutti consapevoli che inizia una fase cruciale per dare una concreta prospettiva di ripresa alle famiglie e alle imprese che hanno subito i contraccolpi più pesanti nel 2020. È necessario dare risposte concrete lasciandoci alle spalle polemiche e inutili divisioni anche per ridare fiducia agli italiani e consolidare il quadro sociale“.