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Cronaca

Schianto mortale: Silvia muore dopo il turno in ospedale. Era il suo primo incarico da medico

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Per Silvia Camilli era il suo primo incarico da medico del Pronto Soccorso, dopo anni di studio e sacrificio. Purtroppo quello della notte scorsa è stato il suo ultimo sogno: è morta a 32 anni questa mattina in un incidente mortale sulla provinciale 106 tra Putignano e Gioia del Colle, dove Silvia, originaria di Roma, era residente.

Il drammatico schianto è avvenuto intorno alle 9.30 all’altezza dell’incrocio con la strada comunale Lama Caldaia, in territorio di Putignano. I rilievi sono stati affidati alla Polizia locale della città in provincia di Bari. Sul posto anche i Vigili del fuoco ed il 118 che purtroppo non ha potuto far altro che constatarne il decesso.

La giovanissima dottoressa, forse per un colpo di sonno, ha perso il controllo del mezzo su un tratto di strada delimitato da muretti a secco. L’auto è così uscita dalla carreggiata ribaltandosi più volte e finendo nei campi.

All’arrivo dei soccorsi Silvia era già morta. La giovane donna, in servizio al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria di Putignano, stava tornando a casa dopo il turno di lavoro.

«La direzione generale e tutta l’Asl di Bari si uniscono al dolore dei familiari di Silvia Camilli, giovane medico del pronto soccorso del Santa Maria degli Angeli di Putignano scomparsa oggi in un incidente stradale», il messaggio di cordoglio dell’Asl Bari alla notizia del decesso.

«La dottoressa era al primo incarico e come tanti giovanissimi medici ha offerto sul campo il proprio contributo professionale e l’entusiasmo. Al cordoglio si unisce anche il personale dell’ospedale di Putignano che l’ha conosciuta e apprezzata, sia pure per un brevissimo lasso di tempo» ha spiegato l’Asl.

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Cronaca

Paura ad Aversa, rissa tra ragazzini in zona Seggio: i dettagli

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Episodio di violenza avvenuto ieri sera ad Aversa, dove si è consumata una rissa tra due gruppi di ragazzini.

Secondo le prime informazioni, il primo gruppo era in evidente stato di alterazione dovuto probabilmente all’alcol, quando si è incrociato con l’altro gruppo dando vita ad una rissa. Il motivo sarebbe la richiesta di una sigaretta da parte del primo gruppo, ma al rifiuto dell’altra banda si sarebbe scatenata una furiosa discussione con calci e pugni ai membri secondo gruppo.

Pertanto le vittime sono tutte minorenni e hanno sporto denuncia ai carabinieri per i fatti accaduti in zona Seggio. Indagini in corso per rintracciare i responsabili.

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Cronaca

Napoli, baby gang picchia a colpi di casco il titolare di un takeaway: la denuncia

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Era lo scorso 13 ottobre quando il titolare di un takeaway sito in piazza Monteoliveto a Napoli è stato aggredito e picchiato da quattro giovani.

Secondo le prime informazioni i quattro stavano consumando uno snack all’esterno del locale, quando gli si è avvicinato l’uomo per rimproverarli del troppo casino. A quel punto però, è nata una discussione sfociata ben presto in una rissa, con i quattro che hanno afferrato i caschi e colpito violentemente il malcapitato, che per difendersi ha usato come arma uno sgabello.

Pertanto, tale episodio è giunto all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Ancora una volta il cuore della città è teatro di violenze ad opera di baby-gang. L’ennesimo episodio che dimostra quanto questi ragazzini siano educati e pronti alla reazione violenta, spesso senza che vi siano reali motivi scatenanti, e motivati ad arrecare quanti più danni possibili agli avversari/vittime attraverso anche l’utilizzo di armi bianche, improvvisate o addirittura da fuoco. Più danni possibili vuol dire anche arrivare ad uccidere, come successo troppo spesso e come potrebbe ancora capitare se non si argina il fenomeno con misure preventive, con una riforma della giustizia minorile e con un programma sociale di rieducazione totale. Le strade sono sempre più in mano ai giovani criminali e in particolare il centro storico sta diventato invivibile e sempre più simile ai peggiori quartieri malfamati dei paesi del Terzo Mondo”.

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Cronaca

Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona: sgominata rete di spaccio nel Cosentino

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Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona, dove all’alba di stamane sono state eseguite quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati.

Stando ad una prima ricostruzione è stata smantellata una presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dedita allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi comuni da sparo, nonché lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Le indagini hanno consentito di accertare l’operatività a Scalea, nel Cosentino, di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti di vario tipo, principalmente cocaina, che si riforniva di narcotico da due canali di approvvigionamento, uno napoletano, l’altro cetrarese.

Pertanto le acquisizioni investigative hanno permesso di ricostruire la dinamica di un’azione ritorsiva da parte dei membri del sodalizio ai danni di un soggetto che aveva assunto un comportamento evidentemente ritenuto oltraggioso nei confronti di alcuni indagati.

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