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Coronavirus. Coro in chiesa scatena un focolaio in Campania: più di 25 in quarantena

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Un nuovo focolaio di Coronavirus sembra essere stato scatenato da un coro in Costiera Amalfitana: più di 25 le persone contagiate.

A Furore, infatti, 8 cittadini sono risultati positivi al test antigenico, gran parte dei quali costituiscono il coro parrocchiale della chiesetta di San Giacomo, all’interno della quale sarebbe stato celebrato un funerale il 17 dicembre scorso.

Molto probabilmente non sarebbero state rispettate le prescrizioni relative all’uso della mascherina e del distanziamento interpersonale.

Nei giorni precedenti il Natale i primi sintomi del virus hanno indotto gli interessati a sottoporsi al test antigenico presso laboratori privati. Tra questi la direttrice del coro ma anche uno dei figli del defunto, risultati positivi.

La ricostruzione della rete dei contatti delle 8 persone, da parte di Comune e Asl, ha previsto l’esecuzione, per lunedì prossimo, di 25 tamponi molecolari per altrettanti cittadini di Furore messi in quarantena.

Nel paesino, di non più di 700 anime, regna la preoccupazione ed il Sindaco di Furore, Giovanni Milo, è corso ai ripari con una nuova ordinanza.

Quest’ultima, la n° 55/2020, firmata il 25 dicembre, ha introdotto ulteriori misure di prevenzione e contrasto alla diffusione del virus.

Con decorrenza immediata e fino al 6 gennaio prossimo è vietato far visita a parenti ed amici se non per comprovate motivazioni di necessità ed urgenza.

Inoltre è stata disposta la temporanea chiusura al culto delle Chiese insistenti sul territorio “salvo la celebrazione di cerimonie funebri da tenersi in forma strettamente privata limitatamente ai parenti stretti” e del Cimitero comunale.

A Furore la “zona rossa” è stata estesa anche ai giorni 28, 29 e 30 dicembre e 4 gennaio 2021.

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Attualità

A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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