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“Decreto approvato senza confrontarsi con le Regioni”: scatta la protesta generale

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Questa sera il Premier Giuseppe Conte annuncerà il nuovo Dpcm, che prevederà restrizioni stringenti in vista delle festività natalizie (leggi qui tutte le regole).

Nella Conferenza delle Regioni, riunita oggi, però sono emersi tantissimi malumori per le modalità con cui si è arrivati a varare il decreto.

Il decreto è stato approvato in assenza di un preventivo confronto tra le Regioni: – affermano i Governatori nella Conferenza – un metodo, che contrasta con lo spirito di leale collaborazione, sempre perseguito nel corso dell’emergenza, considerato peraltro che la scelta poteva essere anticipata anche nel corso del confronto preventivo svolto solo 48 ore prima. 

Un mancato confronto, che non ha consentito di portare all’individuazione delle soluzioni più idonee per contemperare le misure di contenimento del virus e il contesto di relazioni familiari e sociali tipiche del periodo delle festività natalizie.

Quanto ai ristori, né nel decreto legge né nel Dpcm si fa riferimento alcuno a norme sui ristori economici delle attività che subiscono limitazioni e/o chiusure, più volte richieste dalle regioni e dalle province autonome“.

Stando alle notizie riportate dall’Ansa, Il premier Giuseppe Conte si è collegato al termine della riunione della Conferenza Stato-Regioni ed è intervenuto su una serie di provvedimenti ordinari. È ora in corso un confronto con i presidenti e i ministri Speranza e Boccia.

Il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, nel corso della riunione, avrebbe affermato:

È incomprensibile lo stupore delle Regioni per le norme inserite nel decreto legge e nel Dpcm. Le norme inserite nel decreto legge le conoscevate bene e sono state discusse in due riunioni nell’ultima settimana durate complessivamente 7 ore. Coprifuoco alle 22 e limitazione alla mobilità tra le regioni: fin dalla prima riunione abbiamo detto con chiarezza che questi due punti erano per noi inamovibili“.

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