Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha risposto alle accuse dei medici anestesisti dopo l’attacco di questi ultimi a seguito della sua consueta diretta settimanale
“Stiamo assistendo in queste ore a un ennesimo polverone mediatico fondato sul nulla. Premesso che abbiamo difeso e tutelato da sempre il lavoro straordinario fatto dal nostro personale sanitario; premesso che nessuno ha neanche citato la categoria degli anestesisti; ci troviamo di fronte, dopo 24 ore, a strani comunicati proposti da soggetti da nessuno chiamati in causa” ha esordito il Presidente sulla sua pagina Facebook.
Continuando poi con la spiegazione delle sue parole “Nel corso della periodica riunione con i direttori generali e l’Unità di crisi, è stato segnalato un episodio grave avvenuto nel pomeriggio del 17 novembre. I familiari di un giovane paziente Covid, ricoverato in una clinica privata e per il quale si richiedeva un ricovero in terapia intensiva, segnalavano che dal 118 territoriale arrivavano notizie sulla inesistenza di posti letto liberi. Questa notizia era falsa. I posti letto c’erano. Dopo numerosi interventi da parte dell’Unità di Crisi regionale, il paziente è arrivato in un ospedale di Napoli in tarda serata. Ancora una volta veniva opposto al personale dell’ambulanza la indisponibilità di posti liberi. Era un’ennesima comunicazione falsa. Tant’è che alle ore 23 il paziente è stato accolto nel posto libero di terapia intensiva“.
“A tutela dei cittadini, dei pazienti, dei loro familiari e a tutela del lavoro e del sacrificio enorme di migliaia di medici e infermieri, è stato disposto di accertare chi aveva mancato al suo dovere elementare, dando notizie non vere. Questo è tutto. Veramente non ci sono parole” ha affermato De Luca.
Concludendo “A conferma dell’ennesima strumentalizzazione mediatica, ripropongo le parole dette, a tutela del 99 per per cento del personale e a tutela dei diritti dei cittadini“.
Ripubblica così la parte del video in cui parla del “99% del personale medico che sta facendo un lavoro immane ma c’è una piccola percentuale di farabutti” che negli ospedali negherebbero di avere posti di terapia intensiva libera.