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“Presa a martellate dal suo compagno” : il racconto di Maria

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Non è soltanto il dolore fisico che ho provato, ma soprattutto il suo gesto non riesco ad accettare: nessun essere umano può prendere a martellate un’altra persona. Nessun essere umano può essere così crudele. E’ stata una delusione grandissima: io ero molto innamorata di lui.

Mi diceva che non mi avrebbe uccisa in un colpo solo, ma mi avrebbe fatta morire un pò alla volta, picchiandomi, e da sola”.

La donna, ucraina, lavorava come badante a Napoli. Fin quando non ha incontrato un uomo, poco più grande di lei, un italiano di 50 anni, e sono andati a vivere insieme.

Ma durante il lockdown l’uomo si è trasformato in un mostro. L’ ha mandata in  ospedale, dove è stata operata e le hanno ingessato la gamba.

Ho portato per due mesi un tutore alla gamba e proprio oggi – dice – ho fatto una risonanza magnetica di controllo. Tra un mese dovrò andarmene. Mi hanno offerto di fare gratuitamente un corso di make up lo farò. Di sicuro non voglio fare la badante, mi piacerebbe lavorare in fabbrica. Certo l’amore mi ha delusa, ma voglio ricominciare”.

Per l’uomo è stato disposto il divieto di avvicinamento a lei e sua madre. Ed è stato avviato anche il procedimento penale visto che Maria (questo il nome ‘in codice’ scelto dalla ragazza) alla fine si è decisa a denunciarlo anche se all’inizio temeva ritorsioni nei confronti della madre.

Con il sostegno il Comune di Napoli grazie al progetto ‘Semi di autonomia’ Maria verrà aiutata a cercare una casa, le sarà pagato per un periodo l’affitto e le bollette ed anche dei corsi di orientamento al lavoro. Come riportato anche da ‘Il Meridiano”

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