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CAIVANO. Consiglio comunale di ieri pari solo al Teatro Comico napoletano degli anni ’80

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CAIVANO – Ieri sera si è svolto il Consiglio comunale di insediamento nell’androne del plesso scolastico della scuola “Mameli”. Il Consesso pubblico che ha sancito la fine della querelle sul Presidente del Consiglio. Infatti ieri è stato votato all’unanimità della maggioranza con l’opposizione astenuta il Consigliere di “Italia Viva” Francesco Emione e come vicepresidente del Consiglio la giovane Angela Sirico del PD – ancora un’altra carica in favore dei dem – mentre rimane a bocca asciutta chi ancora una volta ha lottato contro i mulini a vento, ossia “Noi Campani”. Ma sarebbe finita qui per il gruppo di Mastella se il più furbo dei caivanesi ieri non avesse preso la parola e con la sua preparazione da scuola primaria e non avesse farfugliato – leggendo – una motivazione strampalata che neanche i bambini, che alla fine scopriremo essere stati i protagonisti assoluti della vicenda, ci avrebbero creduto. Ma veniamo ai fatti.

Ancor prima della votazione del Presidente del Consiglio chiede la parola colui che doveva rappresentare l’antagonista di Emione alla carica di Presidente, ossia Pippo Ponticelli. Premesso che lo stesso sia uno stimato professionista, avvocato del territorio, credo tradito dall’improvvisazione più che dall’emozione, farfugliando, anche leggendo, ha illustrato una favoletta degna dei migliori Wilhelm e Jacob Grimm. Praticamente la motivazione ufficiale per il quale si è lasciato spazio all’architetto caivanese di ricoprire il ruolo di più alto in grado dell’Assise Pubblica è dovuto alla forte amicizia che lega i figli dei due (Emione e Ponticelli ndr) e ad una richiesta esplicita partita direttamente da Emione. In poche parole il Consigliere di “Italia Viva”, nelle ore precedenti il Consiglio Comunale, ha pregato Pippo Ponticelli, in nome dell’amicizia che intercorre tra i due figli, perché compagni di banco alle elementari, di deporre le armi e concedergli la vittoria. Dal suo canto, l’avvocato caivanese, intenerito e commosso per la schietta e ingenua, più che romantica richiesta, ha deciso di compattare la maggioranza e presentarsi uniti in aula sul nome di Francesco Emione.

Una storia da scrivere e farne un film, una vicenda toccante e spaccacuori, al punto tale che le circa duecento persone in diretta, sicuramente all’ascolto di tali parole avranno bagnato centinaia di fazzoletti. Ma chi ci crede? Praticamente i caivanesi si ritrovano Francesco Emione come Presidente del Consiglio grazie all’amicizia di due bambini? Ma stiamo scherzando? Ma poi, che parametri si sono usati? Ma soprattutto, questa classe dirigente cosa cerca di comunicare che per mettersi d’accordo o usufruire di qualche beneficio bisogna avere per forza qualche rapporto di amicizia? E le lotte intraprese finora sul rinnovamento che fine fanno? Cosa pensano di tutto questo quelli del M5S? Non è familismo e/o nepotismo questo? Riusciamo a comprendere l’ambizione di un gruppo politico che all’interno della stessa maggioranza voglia far prevalere le proprie ragioni ma una motivazione del genere è a dir poco allucinante. Ma a questo punto vorremmo sapere se è frutto dell’idea politica individuale di Pippo Ponticelli o ‘sta “mandrakata” è stata pensata o suggerita da qualcuno? E mentre Emione gode dell’amicizia di Pippo Ponticelli – non fa nulla che si sia reso conto dopo un mese e mezzo che bastava chiederlo nel nome dell’amicizia dei bambini il posto di Presidente – Gaetano Lionelli e Mimmo Falco che dicono? A chi sono amici i loro figli? Siamo sicuri che queste domande resteranno inevase ma rimarranno incise perbene nella mente di chi legge, così da farsi una propria opinione sul livello politico espresso ieri in aula.

Ma veramente è accaduto tutto questo? Si chiederanno i nostri lettori, ebbene si, Caivano è capace anche di questo. Dopo lo scioglimento la città gialloverde ha presentato al mondo la classe dirigente più scarsa che si sia mai vista nel panorama politico campano. A partire dall’italiano “correggiuto” del Consigliere anziano, il farfugliamento dell’avvocato caivanese, il neo eletto Presidente del Consiglio con chiare difficoltà di lettura, un Sindaco che cambia le desinenze alle parole in maniera innata, facendo tra l’altro un giuramento stremenzito e senza ringraziamenti alla cittadinanza, e ciliegina sulla torta, un Segretario comunale, scelto dal Sindaco Enzo Falco, che è apparso come un pesce fuor d’acqua, a tratti sprovveduto davanti ad una semplice votazione per eleggere i componenti delle Commissioni permanenti ripetuta per ben tre volte e ripreso persino dal Consigliere Gaetano Ponticelli. Insomma, un quadro davvero desolante, che non rappresenta proprio quella parte, no sana, come recitava lo slogan di “Caivano Conta”, ma intelligente e acculturata di Caivano.

E in tutto questo la cosa più desolante per la cittadinanza caivanese è che non sono state né inserite tra gli ordini del giorno e né alla fine del Consiglio Comunale si è parlato delle linee programmatiche di questa Amministrazione. Il sindaco Enzo Falco ha preferito trincerarsi dietro l’emergenza covid, comunicando l’istitituzione di un’unità di crisi piuttosto che informare la cittadinanza quali provvedimenti reali caratterizzeranno i prossimi cinque anni di amministrazione. Le linee programmatiche è un punto all’Ordine del giorno molto importante, presente in tutti i primi Consigli comunali, su cui si comincia già a creare il vero dibattito politico e democratico tra maggioranza e opposizione, si creano già i presupposti per una collaborazione fattiva o una lotta per la difesa delle proprie idee tra le due fazioni. Solo a Caivano, grazie a Enzo Falco, ai cittadini non è dato sapere le posizioni e gli interventi di ogni singolo Consigliere. Ancora complimenti.

In tutto questo anche l’opposizione ci mette il carico da cento. Salvatore Ponticelli e Antonio Angelino, gli unici che potrebbero realmente emergere da questa scarsità intellettuale che forma il consesso pubblico caivanese, ieri sono apparsi, il primo inesistente e il secondo svogliato, rassegnato e forse ancora deluso del risultato delle urne, a tal punto che quando prende la parola subito dopo l’avvocato Ponticelli, riesce solo a dire di non essere stato coinvolto dalla maggioranza sulla scelta del Presidente e una serie di frasi retoriche prive di contenuto. Ovviamente che partecipazione ci si aspetta da una maggioranza che fa incetta di cariche politiche senza neanche lasciare il ruolo da vicepresidente all’opposizione? Quindi anche l’unico intervento dell’opposizione appare vano.

Arrivati a questo punto non si può estrarre neanche un dato politico visto che ieri ci è sembrati più di assistere al teatro dell’assurdo. Ma alcune riflessioni gestionali sono d’obbligo. Quest’amministrazione appare subito come quella burocratica avvezza a produrre documenti e scartoffie senza senso. Dopo la famosa ordinanza sindacale contro i roghi tossici per la quale gli scaricatori abusivi e i rom del campo di via Cinquevie hanno avuto gran paura al punto tale da non scaricare e incendiare più nelle zone periferiche e quindi liberato Caivano da un problema annoso – anche questo bastava saperlo, al posto di fare tante passerelle e inneggiare a falsi profeti e pretuncoli di periferia – il sindaco Enzo Falco, alcuni giorni fa, ha pensato bene di riunire la giunta e di deliberare l’istituzione delle pagine ufficiali – Facebook e Instagram – del Comune di Caivano. Roba che per fare un’azione che impiega cinque minuti seduti dietro ad un pc e che anche i figli di Emione e Ponticelli, amici per la pelle seduti allo stesso banco, saprebbero fare, si è dovuta riunire la giunta per decidere. Poi peccato però che del Consiglio Comunale che andava in streaming su Youtube – altro social non deliberato – non lo sapeva nessuno visto che non si sono fatti né manifesti per informare la cittadinanza né tanto meno le pagine social sono state aperte in tempo per comunicare al popolo la trasmissione dell’evento.

La ciliegina sulla torta, invece arriva direttamente dal primo cittadino che alla fine della serata smette la fascia tricolore per indossare, giubba, cappello, mostrine, stelletta e fucile e va a fare lo sceriffo tra i terreni della periferia insieme al Responsabile all’Ambiente Marco Lanzetta, quando ad un certo punto incontra un furgone che alla loro vista scappa a gran velocità. Ovviamente l’evento straordinario, che nessuno mai ha fatto nella propria vita, come se non ci fossero mai esistiti cittadini attivi e volontari che fanno questo tutte le notti, è stato meritevole di un post sul profilo del sindaco a mezzo Facebook. Allora, anche qui, le domande sorgono spontanee: È stato individuato il conducente del furgone? È stato inseguito? Si è lasciato che andasse via indisturbato? È stato preso il numero di targa? È stato denunciato? Ma soprattutto vi siete accertati che il furgone era lì per scaricare abusivamente? Abbiamo le prove? Se la risposta a tutte queste domande è una sola ed è un “NO” allora tanto vale di smettere di fare sceneggiate su Facebook e darsi al Teatro comico napoletano che in Consiglio Comunale vi è riuscito piuttosto bene.

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CAIVANO. La Sottosegretaria Pina Castiello e la sua famiglia raggiunti da avvisi di riscossione coattiva per evasione tributaria.

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CAIVANO – Dopo le indiscrezioni nate da queste pagine sul presunto abuso edilizio del Ranch di proprietà della sottosegretaria al Consiglio dei Ministri Pina Castiello e dei suoi fratelli, e della totale assenza di iscrizione a ruolo nel registro dei Tributi dal punto di vista IMU e Tari, grande lavoro di controllo è stato fatto dal settore Finanze e Tributi, compulsato anche dal Commissario prefettizio Filippo Dispenza.

Avviati, ovviamente, opportuni controlli a 360° sull’intera popolazione, l’attuale Amministrazione prefettizia è venuta a conoscenza che l’intero importo di evasione tributaria a Caivano ammonta a circa sei milioni di euro. Un gruzzoletto che, se tutti i cittadini caivanesi pagassero regolarmente i tributi, darebbe enormi vantaggi economici alla comunità, nonché anche disponibilità di cassa per lavori di manutenzione ordinaria e straordianaria.

I controlli effettuati, così come per legge, hanno riguardato gli ultimi cinque anni per quanto riguarda l’evasione IMU e TARI e gli ultimi due anni per quanto riguarda il servizio di fornitura idrica.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, di questi circa sei milioni di euro di tributi evasi, si registrano gli avvisi di riscossione coattiva di un importo di circa € 5.500 cad. per un importo complessivo che riguardarebbero le proprietà terriere e immobiliari di via quattrovie e cinquevie, di circa 22mila euro indirizzati alla famiglia Castiello, nelle persone di Pina – l’attuale sottosegretaria di Governo – e gli altri tre fratelli.

Adesso, quanto di buono fatto dal settore Tributi ci aspettiamo lo stesso dal settore Urbanistica e che quanto prima si renda edotta la comunità sulla vera natura di quel villone con piscina.

Da caivanese propongo che questa sia l’unica storia che la sottosegretaria Pina Castiello possa permettersi di raccontare, la prossima volta, in un qualsiasi convegno che affronti il tema della legalità che si organizza a Caivano.

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Caso ranch di Pina Castiello. Nel 2003 ultima data utile per il condono, in quell’area non esisteva nulla.

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CAIVANO – I miei ultimi due editoriali sui controlli e la legalità applicati e sbandierati a senso unico alternato, considerando il fatto che a parlare di legalità sul territorio ci sono stati alcuni organi istituzionali che per quanto riguarda alcuni aspetti personali questo grande valore umano se lo sono dimenticati.

Sto parlando della inchiesta (leggi qui e qui) partita da queste pagine e che riguardano la Sottosegretaria al Consiglio dei Ministri con delega al Sud e vicesindaco di Afragola Pina Castiello che durante quest’ultimo anno non ha lesinato le sue presenze al fianco degli stati generali del Governo Centrale in passerelle politiche che come tema, quasi sempre, presentavano l’insegnamento della legalità ai caivanesi, brutti, sporchi e cattivi.

Siccome a nessuno piace prendere lezioni da chi, proprio lezioni non ne può dare, il nostro invito a controllare, dal punto di vista del rispetto delle regole, alcune anomalie che riguardano un immobile di proprietà della Sottosegretaria è stato recepito anche nel comune dove la stessa espleta la carica di vicesindaco.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo dal canto suo il Commissario Prefettizio Filippo Dispenza ci fa sapere che si è subito attivato per vederci chiaro in questa vicenda, mettendo in subbuglio il settore dei Tributi, senza immaginare che dovrebbe mettere sottosopra anche il settore tecnico urbanistica e tra poco spiegherò il perché.

Di tutta questa storia si è occupata anche l’opposizione consiliare del Comune di Afragola che, come si legge dal profilo social del Consigliere Gennaro Giustino, nell’ultima conferenza dei capigruppo ha chiesto al Presidente del Consiglio comunale di Afragola Biagio Castaldo di mettere agli atti l’invito a fornire deduzioni, nel prossimo Consiglio Comunale utile, inerenti i presunti abusi edilizi ed evasione dei tributi legati al ranch di vie Cinquevie da inoltrare alla loro vicesindaca.

Il Consigliere Giustino nel suo post su Facebook scrive: “A scoperchiare il pentolone è la testata “Minformo” che in due articoli pubblicati sul web tira fuori storie di abusi edilizi nella dimora di Pina Castiello a Caivano, tasse evase, procedure burocratiche insabbiate e tanto altro. Incluso i condoni che quella villa di lusso, ex casa colonica, ha usufruito. Eppure, basterrebe utilizzare le aerofotogrammetrie e confrontare lo stato dell’arte alla data di chiusura dell’ultimo condono con quelle successive per capire cosa c’era, cosa e quando è stato realizzato e condonato. Verifica semplice e certa. Questa, però, è un’altra storia.

E sempre nel nome della verità e della legalità ho accolto l’invito del Consigliere Gennaro Giustino ed ho effettuato una ricerca su Google Earth e considerando che con il decreto legge 269 del 2003, successivamente convertito in legge, ha introdotto norme sulla sanatoria degli abusi edilizi e che in attuazione dell’articolo 32 del citato decreto-legge, la regione Campania ha adottato la legge regionale n.10 del 2004, peraltro dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte costituzionale con sentenza n. 49 del 2006, ci siamo fatti un giro a ritroso negli anni attraverso lo strumento che ci mette a disposizione l’azienda californiana e abbiamo scoperto che fino al 2003 in quell’area dove oggi sorge una vera e propria reggia con piscina non esisteva nulla.

 

Quindi, il ragionamento è, in una eventuale assenza di permessi di costruire come è stato possibile sanare nel 2003 un manufatto abusivo inesistente? Poi se vogliamo considerare che la legge è stata recepita dalla Regione Campania solo nel 2004, scopriamo che in quella data si scorge solo la costruzione di una casa che ad occhio nudo presenta la metà delle cubature attualmente insistenti su quel terreno e quindi, laddove tale presunto manufatto abusivo sia stato condonato nel 2004, in tempo per il recepimento della legge regionale, quanto meno i sottotetti e la piscina che compaiono solo nel 2007 risulterebbero essere privi di condono sicuramente, perché abbondantemente oltre la data ultima per effettuare eventuale sanatoria.

 

Sarebbe bello scoprire cosa è successo durante questi ultimi 11 anni, sarebbe bello scoprire i nomi dei colpevoli di questo lungo silenzio sulla questione, sarebbe bello scoprire se durante questi anni ci fosse stata una copertura da parte della classe dirigente politica ma sarebbe ancora più importante scoprire il perché gli attuali soggetti politici caivanesi continuano a trincerarsi in questo lungo, colpevole e connivente silenzio sulle illegittimità che riguardano gli attori che hanno disegnato la nostra comunità alla stregua dei narcotrafficanti colombiani. Ma un sussulto di dignità da parte di chi tra pochi mesi si accingerà a vendersi per il difensore di tutti i caivanesi quando?

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Il Governo Meloni svuota il “Decreto Caivano”: tagliati 30 milioni di euro

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Il decreto Caivano prevedeva un fondo di 40 milioni di euro destinato a contrastare la dispersione scolastica, dimostrando l’impegno del Governo nella tutela di bambini e ragazzi vulnerabili alla violenza di strada.
Tuttavia, è emerso che nella Legge di Bilancio il fondo è stato ridotto a poco più di 10 milioni di euro.

Il decreto Caivano era il provvedimento simbolo del Governo Meloni per sostenere i giovani che vivono in quartieri difficili e a rischio criminalità, ma è stato ridimensionato dallo stesso esecutivo nella manovra economica. Nonostante il nome, le misure previste non si limitano al solo comune a nord di Napoli, ma mirano, nelle intenzioni del Governo, a colpire la criminalità minorile in tutto il Paese. Tra le novità, l’introduzione di pene più severe per i genitori che non mandano i figli a scuola, con sanzioni che possono arrivare fino a due anni di reclusione.

Uno degli elementi chiave del decreto Caivano è l’introduzione del Daspo urbano per i minorenni dai 14 anni in su che si siano resi responsabili di episodi di violenza. Questa misura, che vieta l’accesso a determinate aree cittadine, ha visto un’estensione della sua durata massima a due anni, rispetto al limite precedente.

Sul fronte della giustizia minorile, il decreto modifica le disposizioni relative al carcere preventivo, riducendo da nove a sei anni la soglia per l’applicazione della custodia cautelare per i minori. Inoltre, vengono previste sanzioni più severe per gli adolescenti di almeno 14 anni trovati in possesso di droga o armi, con l’obiettivo di rafforzare il contrasto alle attività criminali tra i giovani.

Per i minorenni colpevoli di reati che prevedono una pena massima di cinque anni, il decreto Caivano introduce un percorso di definizione anticipata della pena, che prevede l’impegno in lavori socialmente utili o attività benefiche a titolo gratuito. Questa misura è nota come “messa alla prova”. La sua attivazione è disposta dal Pubblico Ministero, in accordo con i genitori e con il parere dei servizi minorili, per una durata variabile tra uno e sei mesi.

Tagli che risultano in netto contrasto non solo con le promesse fatte in occasione del decreto Caivano, ispirato al Comune teatro di una violenza sessuale su due cugine minorenni, ma anche con le drammatiche cronache di questi giorni.
“Una scelta che rivela la volontà del Governo di azzerare gli investimenti nell’istruzione e di considerare il Sud un peso”, affermano Irene Manzi e Marco Sarracino del Pd. “L’ennesimo omicidio dimostra invece l’urgenza di un piano straordinario per l’assunzione di più assistenti sociali e insegnanti”, sottolinea Sandro Ruotolo della segreteria Pd.

Il centrodestra, invece, contrattacca accusando i dem: “Il finto buonismo della sinistra, che governa Napoli e la Campania, è uno dei fattori che ha contribuito a questa deriva”, afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega in Campania. Fratelli d’Italia continua a lodare il decreto Caivano: “Con questa iniziativa abbiamo gettato le basi per recuperare tanti ragazzi”, sostiene il senatore Sergio Rastrelli.

Tuttavia, nella legge di bilancio, gran parte delle risorse previste dal decreto sono state ridotte.

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