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Il nuovo Dpcm per salvare il Natale: riaprono alcuni esercizi commerciali e slitta il coprifuoco

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Il Natale quest’anno avrà un sapore diverso a causa del Coronavirus e inizierà, in un certo senso, il 3 dicembre, allo scadere dell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Saranno così fissate le nuove disposizioni anti-virsu valide anche per il periodo delle feste, disposizioni che saranno tutte pienamente affidate ai dati delle prossime settimane.

Le prossime 48 ore potrebbero però essere decisive per capire se e come il prossimo Natale vedrà qualche allentamento nelle misure di contenimento alla pandemia di Coronavirus.

L’appuntamento più atteso è la nuova riunione tra governo e Regioni, prevista per le 16 di questo pomeriggio.

Domani, venerdì 20 novembre, salvo slittamenti, sarà il giorno del nuovo report dell’Iss sui livelli di rischio delle varie regioni, che potrebbe portare a nuove zone rosse, ma sul quale sperano anche diversi governatori, che puntano almeno a qualche riapertura provinciale, come previsto anche dall’ultimo Dpcm.

Si marcia quindi a tappe forzate in vista del 3 dicembre, giorno della scadenza del provvedimento del presidente del Consiglio dopo il quale ne dovrebbe arrivare un altro, che segnerà inevitabilmente il periodo delle festività natalizie.

E’ partita la mediazione tra l’Esecutivo e i governatori, che puntano ad un graduale allentamento delle misure in vista del Natale.  E’ ormai quasi certo che resteranno ancora chiusi i circoli e le strutture sportive, le palestre, i cinema e i teatri mentre uno spiraglio ci potrebbe essere per i negozi e i ristoranti, che potranno tornare “in semilibertà” se rispetteranno le regole che già hanno.

I presidenti di Regione avanzano le prime proposte: vogliono che si riducano da 21 a 5 i parametri per stabilire le zone rosse e chiedono un allentamento delle misure per i pubblici esercizi.

Intanto, il governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio, senza aspettare le valutazioni del ministero, ha deciso di far passare la sua regione nelle zone rosse.

Sono almeno due le ipotesi messe in cantiere per il 3 dicembre. La prima, la più semplice, prevederebbe una proroga delle misure attuali per altri 15 giorni, in modo da flettere ulteriormente la curva epidemiologica in vista della settimana natalizia. Ma è difficile che i territori accetteranno le restrizioni attuali per altre due settimane: Lombardia e Piemonte hanno già anticipato l’intenzione di uscire dalla zona rossa, invocando la possibilità di “liberare” alcune province.

La seconda ipotesi, sarebbe quella di prendere atto che la maggior parte delle regioni potrebbe trovarsi in fascia gialla o arancione e consentire un rilassamento delle restrizioni per negozi, bar e ristoranti.

Dopo aver garantito delle entrate economiche in uno dei periodi più redditizi dell’anno, si potrebbero poi reintrodurre nuove chiusure un attimo prima delle feste, tra il 21 e il 22 dicembre.

I governatori, in generale, vorrebbero la riapertura dei centri commerciali nel fine settimana e il ritorno al servizio al tavolo, la sera, per bar e ristoranti delle zone gialle.

Per pranzi e cena a casa, invece, il Governo è orientato a fornire ai cittadini più una lista di raccomandazioni che di divieti, con un occhio di riguardo verso gli anziani. Le nuove regole potrebbero riguardare anche il coprifuoco che dovrebbe slittare di una o due ore.

L’obiettivo sarebbe dunque quello di avere un Natale il “più normale possibile”, ma potrà essere un desiderio concreto oltre che un’ipotesi?

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Guerra, Putin avverte: “Il conflitto è globale, pronti a colpire Usa e Gran Bretagna”

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Durante un drammatico discorso alla nazione, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il test su un obiettivo militare in Ucraina di un nuovo missile balistico ipersonico, l’Oreshnik. Ecco le dichiarazioni del leader del Cremlino:

“Il permesso dato dagli Usa e dalla Gran Bretagna a Kiev di attaccare in profondità il territorio russo con i missili da loro forniti ha fatto assumere al conflitto un carattere globale, e Mosca si riserva il diritto di colpire anche le infrastrutture militari di Washington e Londra”.

Inoltre Putin ha precisato che contro il nuovo missile, capace di viaggiare a 2-3 km al secondo, non esistono difese aeree efficaci. Mosca continuerà a testarlo in questo conflitto, scegliendo gli obiettivi “sulla base delle minacce alla sicurezza della Federazione Russa”, ma avvertendo in anticipo i civili perché abbandonino le aree che potrebbero essere attaccate.

Tuttavia, il monito più inquietante lo ha lanciato agli Usa e alla Gran Bretagna, confermando che sei missili Atacms americani e un numero imprecisato di Storm Shadow britannici sono stati lanciati tra martedì e mercoledì sulle regioni russe di Bryansk e Kursk.

Pertanto, Putin ha aggiunto: “Ci consideriamo autorizzati a usare le nostre armi contro le strutture militari di quei Paesi che permettono l’impiego delle loro armi contro le nostre strutture. E in caso di un’escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo deciso e simmetrico”.

Secondo il presidente, “la Russia è pronta a risolvere pacificamente tutti i problemi, ma è pronta anche a qualsiasi sviluppo degli eventi”.

Poi, l’attenzione del leader russo, si sposta sugli Stati Uniti e sul nuovo presidente Trump, il quale aveva promesso di riportare la pace tra Mosca e Kiev:

“Gli Stati Uniti hanno sbagliato a stracciare unilateralmente il Trattato sulle forze intermedie nucleari (Inf) che, firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, aveva messo al bando gli euromissili. E la decisione di abbandonarlo fu presa proprio durante la presidenza Trump, nel 2019. Quindi Mosca deciderà se e dove schierare missili a corto e medio raggio sulla base delle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti”.

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Salvini sulla decisione della Corte Penale Internazionale: “Se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto”

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Il vicepremier Matteo Salvini è intervenuto a margine dell’assemblea Anci, parlando della recente decisione della Corte Penale Internazionale di elevare un mandato d’arresto nei confronti del leader israeliano Netanyahu.

Ecco le sue dichiarazioni:

“Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri. Non entro nel merito delle dinamiche internazionali. Israele è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l’incubo dei missili e con i bunker sotto le case da decenni. Adesso dire che il criminale di guerra da arrestare è il premier di una delle poche democrazie che ci sono in Medioriente mi sembra irrispettoso e pericoloso, perché Israele non difende solo se stesso ma difende anche le libertà, le democrazie e i valori occidentali. Mi sembra evidente che sia una scelta politica dettata da alcuni paesi islamici che sono maggioranze in alcuni istituzioni internazionali”.

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Giugliano, via Santa Caterina da Siena rivede la luce dopo sei anni: l’annuncio del sindaco

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Via Santa Caterina da Siena a Giugliano rivede la luce dopo sei anni di attesa. Infatti, dopo il crollo dovuto alle forti piogge del 23 febbraio 2018, arrivano buone notizie.

L’annuncio è stato dato dal sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi:

“È una notizia che segna un momento fondamentale per la nostra città: la Regione Campania ha approvato un finanziamento di 20 milioni di euro per il rifacimento del collettore fognario di via Santa Caterina da Siena. Si tratta di un’opera attesa da oltre 6 anni, da quella terribile notte in cui la strada crollò, causando enormi disagi e difficoltà per i residenti di via Santa Caterina e delle zone limitrofe”.

Poi, prosegue: “Questa situazione non poteva e non doveva continuare oltre. Fin dall’inizio del mio mandato, mi sono battuto con determinazione per ottenere le risorse necessarie a risolvere definitivamente questo problema. Oggi posso dirvi che quella promessa non è rimasta tale: abbiamo raggiunto un traguardo importante, che rappresenta un segno concreto del nostro impegno quotidiano per migliorare la città”.

Infine, Pirozzi ha poi spiegato che è in fase di realizzazione il progetto esecutivo:

“Dopo l’aggiudicazione dell’appalto finalmente partiranno i lavori, ponendo fine ad una situazione che per troppo tempo ha penalizzato il nostro territorio”.

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