E’ ormai noto a tutti che le scarpe Lidl dalla loro uscita, due giorni fa, sono andate letteralmente a ruba. Ma cosa sarà successo e perchè mai un marchio noto per il suo sottocosto ora vede rivendere le sue scarpe a prezzi veramente esorbitanti?
Le sneakers sono state lanciate nei negozi Lidl come edizione limitata al prezzo di nemmeno 13 euro. Inoltre inizialmente erano disponibili solo in Finlandia, Belgio, Germania e in Inghilterra. Già qui verso i primi di aprile, mentre in Italia si “viveva” aria di quarantena, le sneakers hanno creato file lunghissime.
Ciò che è più strano ancora delle lunghe file, è che un paio di scarpe, carine sì, ma nella norma, e con i classici colori Lidl, giallo, blu, rosso e bianco adesso vengono comprate online a quasi 3000 euro, facendo quasi un baffo alle griffe di moda lusso come Gucci, Versace e Dolce&Gabbana.
Sarà stato il costo iniziale ad innescare tutto ciò? E’ a dir poco impossibile, poichè sul mercato si possono facilmente trovare prodotti simili a prezzi simili.
Fatto sta che in poche ore hanno segnato il tutto esaurito in Italia, dopo aver conquistato mezza Europa.
Alla base di tutto vi è la “Lidl Fan Collection“, lanciata già la scorsa estate ma arrivata in Italia solo due giorni fa. Dalla multinazionale fanno sapere che “è stata pensata per rendere omaggio in modo simpatico e irriverente a tutti clienti dell’Insegna, che si definiscono da sempre dei veri e propri fan di Lidl”.
Se si legge sulla pagina ufficiale Linkedin, si capisce che questo boom non è solo questione di fortuna, ma dietro c’è uno studio accurato delle abitudini e dei desideri dei consumatori: “Una collezione moda nata dall’ascolto delle esigenze dei nostri clienti”, è parte del post pubblicato sulla piattaforma una settimana fa.
L’obiettivo, molto studiato dalla nota catena, è un piano geniale di ninja marketing: il prodotto viene studiato e lanciato come “esclusivo” ma accessibile a tutti per il costo esiguo così da divenire un fenomeno “virale” per i social e triplicare la pubblicità, proprio in un momento in cui i “social” sono quasi l’unico contatto col mondo esterno e reale. Sarà forse un caso che la scarpa sia stata lanciata nel resto d’Europa durante la prima fase del lockdown e ora in Italia quando quasi l’intera penisola è in zona rossa?
Il valore estetico di questi prodotti non è nella qualità però hanno un valore tutto intellettuale: il loro valore è nella provocazione, nel gesto situazionista di andare in giro con il brand del discount e farlo divenire quasi “alta moda”.
ll terreno per questo boom è stato preparato dalla moda stessa: sono anni che Balenciaga, ma anche Gucci ci hanno abituato a un’estetica del brutto, del basso e quindi paradossalmente c’era la busta del supermercato “Ikea” che diventava borsa di livello alto.
Il meccanismo usato dalla Lidl è inversamente propozionale: anzichè da un prodotto “basso” andare a quello “alto” grazie a Lidl un prodotto “alla portata di tutti” è diventato d’elite. Ed è proprio questa la genialità, affiancata dal meccanismo psicologico innato che le rende appetibili a quasi tutti coloro che sono cresciuti tra gli anni ’80 e ’90 perchè degli stessi colori dei pattini Fisher-Price.
Un pò di strategia, una goccia di marketing, studi mirati di psicologia e sociologia, affiancati dalla fortuna che non deve mai mancare e che, come si suol dire, “fa l’uomo ladro” ed il gioco è fatto. D’altronde non è forse nota a tutti la citazione “nel bene o nel male purchè se ne parli”? E la Lidl l’ha senz’altro messa in atto nel migliore dei modi.