Nell’ultima settimana sono state effettuate dai Nas ben 232 ispezioni all’interno di strutture sanitarie e socio-assistenziali, quali Rsa e di lungodegenza, case di riposo.
Dall’indagine, svolta in collaborazione con il Ministero della Salute, è emerso che ben 37 strutture presentavano irregolarità. Sono state inoltre contestate 59 violazioni, di cui 9 penali e 43 amministrative. In quattro strutture la situazione era così grave da determinare la chiusura immediata.
In particolare, sono state evidenziate 24 violazioni in materia di misure di prevenzione alla diffusione da Covid-19 (pari al 40% complessivo delle irregolarità riscontrate), per assenza di piani preventivi anti-Covid e, in 9 episodi, per la loro mancata attuazione.
Sono state rilevate anche infrazioni relative al possesso e uso di adeguati dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori e alla presenza di igienizzanti e disinfettanti.
Oltre ai controlli tesi a tutelare la salute di anziani e disabili esposti a potenziale rischio di contagio da Covid-19, le verifiche hanno evidenziato anche 35 irregolarità inerenti al livello di assistenza fornita agli ospiti e l’adeguatezza strutturale dei locali, individuando operatori privi di adeguata qualifica professionale, presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite previsto e carenze igieniche nella preparazione dei pasti.
Tra gli episodi più rilevanti i Nas Catanzaro hanno sequestrato ben nove confezioni di medicinali, scadute di validita’, detenute nell’infermeria di una comunità alloggio per anziani ed i Nas Bologna hanno eseguito quattro misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti della titolare e di tre collaboratrici di una casa di riposo, per maltrattamenti, esercizio abusivo della professione sanitaria e omissione di soccorso.