L’Asl Napoli 2 Nord, in un comunicato, ha reso noto che si sono sbloccate le consegne a domicilio delle bombole d’ossigeno. In questo modo i pazienti malati di Covid, che sono a casa, possono curarsi.
“Sono 108 i pazienti positivi al Covid19 che, su richiesta del proprio medico di famiglia, da lunedì ad oggi hanno ricevuto al proprio domicilio bombole e concentratori di ossigeno. La procedura adottata dall’Azienda Sanitaria risponde a un’esigenza assistenziale che, se non venisse gestita, causerebbe un ulteriore affollamento dei reparti ospedalier”.
La nota prosegue. “A circa 400 pazienti Covid, contemporaneamente, tale servizio. Questa tipologia di pazienti in molti casi necessita di un supporto di ossigeno per un periodo di 7/10 giorni, successivamente le bombole e i concentratori saranno a disposizione di altri pazienti. Tale procedura – messa a punto dal Dipartimento Farmaceutico guidato da Mariano Fusco – si realizza ai costi e alle condizioni che l’ASL aveva già concordato con il proprio fornitore selezionato mediante gara Soresa”.
Attualmente sul territorio dell’ASL Napoli 2 Nord sono 14463 i pazienti positivi al COVID19, di cui solo 117 (pari allo 0.87%) sono ricoverati nei reparti ospedalieri.
Antonio d’Amore, direttore Generale dell’ASL Napoli 2 Nord, aggiunge. “Ogni anno il picco dell’influenza stagionale determina una pressione sui Pronto Soccorso e un superlavoro dei reparti ospedalieri. Con la pandemia questo fenomeno si è molto amplificato, creando situazioni limite di cui si sta facendo carico con grande professionalità e sacrificio il nostro personale sanitario. Per alleggerire questa pressione abbiamo implementato un modello di assistenza a domicilio mediante: distribuzione di apparecchiature per l’ossigeno, monitoraggio telefonico dei pazienti, visite a domicilio e avvio di equipe specialistiche attrezzate per eseguire ecografie polmonari. È un lavoro estremamente complesso – partito già molti mesi fa – che ha richiesto l’organizzazione della gestione della domanda, la predisposizione di auto speciali, il reclutamento del personale e la formazione dei giovani medici coinvolti, l’organizzazione della logistica”.