Prosegue il lavoro del governo per stilare il nuovo DPCM. L’obiettivo è quello di ufficializzarlo tra la giornata di oggi e quella di domani. Il premier Conte, nonostante l’opposizione di alcune regioni, aspetterà una nuova riunione del CTS prevista nel pomeriggio e successivamente firmerà il decreto.
Ieri le sue parole in Camera e Senato, hanno messo in luce i gravi rischi che l’Italia intera corre. Bisogna evitare un alto numero di terapie intensive, per questa ragione ci saranno regole più restrittive divise per aree geografiche (in base al numero di positivi).
“È una seconda ondata che ha una capacità di contagio molto elevata, adesso abbiamo in datazione macchinari e mascherine. Abbiamo adottato meccanismi di verifica e controllo che ci permettono di tenere sotto controllo la situazione”, così Federico D’Incà, Ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme in un’intervista a Rai Radio1 a Radio anch’io. “Il Dpcm dovrebbe essere approvato in giornata, alla peggio qualche ora in più non cambierà nulla. Bisogna dare un senso di unità del nostro paese per affrontare una malattia che porta anche instabilità sociale”.
Dialogo con l’opposizione: “Proviamo a seguire le parole del presidente Mattarella creando dialogo – ha spiegato il ministro -, ieri è stata una giornata importante in questo senso. Abbiamo accolto alcuni punti presentati dal centro destra”.
E con le regioni: “C’è un dialogo continuo, ogni giorno, con i presidenti delle Regioni per comprendere lo stato attuale momento per momento. Il governo dividerà il paese in 3 aree. Lo si farà attraverso dati scientifici. In giornata individueremo le diverse zone“.
