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ACERRA. Il Sindaco chiude il cimitero comunale: l’ordinanza

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Ad Acerra ci sono ben 299 casi di Coronavirus e la situazione inizia ad essere preoccupante.

Così il Sindaco Raffaele Lettieri ha deciso, con l’ordinanza n.52 del 26 ottobre 2020, di chiudere al pubblico il cimitero comunale dal giorno venerdì 30 ottobre 2020 e fino al giorno lunedì 2 novembre, continuando a garantire esclusivamente l’erogazione dei soli servizi di sepoltura in forma strettamente privata, in attuazione alle indicazioni emergenziali connesse ad epidemia Covid-19 riguardanti il settore funebre, cimiteriale e di cremazione fornite dal Ministero della Salute.

In un video sulle sue pagine social il Sindaco Lettieri ha affermato:

Innanzitutto voglio fare un augurio di pronta guarigione a chi è malato e a chi soffre anche per altre patologie, non solo per il Covid. Siamo consapevoli che l’Asl sta vivendo difficoltà, non riesce a fare tutti i tracciamenti, non riesce a dare risposte a tutti coloro i quali sono a casa. Ci sono persone che ancora non ricevono il primo tampone. Siamo in un momento di emergenza, ed è il momento della responsabilità delle azioni e delle parole. Dobbiamo evitare inutili aggregazioni, dobbiamo muoverci solo per le necessità e quando lo facciamo dobbiamo utilizzare la mascherina e mantenere il distanziamento fisico.

Occorrono parole e linguaggio che vanno nell’etica della responsabilità. Quella stessa etica della responsabilità che mi fa firmare oggi un’ordinanza per chiudere il cimitero. Sappiamo quanto è forte e sentito in tutti i nostri concittadini il culto dei defunti e quando sia presente la tradizione di rendere loro omaggio a ridosso del 1 e 2 novembre. Quest’anno andremo in un altro giorno. Dobbiamo far prevalere l’interesse per la salute. Pertanto il cimitero verrà chiuso dal 30 ottobre fino al 2 novembre.

Ci saranno degli sgravi appositi per quelle categorie sociali di lavoratori che in questo momento dell’anno avrebbero lavorato di più e avrebbero avuto maggiori guadagni, in attesa che il Governo decida quante e quali risorse dare.

Rispettiamo il distanziamento personale, mettiamo la mascherina, evitiamo di uscire inutilmente. Le problematiche sono duplici: l’aspetto dalle salute e del lavoro. Sappiamo bene che la salute prevale ma se la situazione si aggrava mancherà lavoro, perché saremo costretti a misure drastiche”.

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