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Cronaca

Scenario da guerra civile. De Luca voleva il coprifuoco e ha ottenuto un maxi assembramento

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NAPOLI – Ai napoletani piacciono le persone decise e determinate, amano delegare il proprio futuro a governanti dal pugno duro ma stasera hanno dimostrato ampiamente di non amare le imposizioni. Parliamoci chiaro De Luca ha fallito su tutta la linea. L’imposizione e i toni usati nelle ultime dirette non son piaciuti a nessuno e se fino a ieri sono state solo le categorie dei lavoratori a protestare, stasera all’ora del lockdown, alla stessa ora in cui tutti dovevano stare a casa, a Santa Lucia si sono riversati i normali cittadini, in segno di protesta sia contro l’ordinanza n.82 e sia contro le decisioni che prenderà da Lunedì il governatore per un secondo lockdown completo. La gente scende in piazza perché ha capito. Ha capito che le chiacchiere del governatore di qualche mese erano solo funzionali alla sua campagna elettorale e le grida “De Luca, De Luca, vaffa….” e “Libertà, Libertà” ne sono la dimostrazione.

Stavolta lo sceriffo ha toppato, voleva il coprifuoco e ha ottenuto un assembramento di migliaia di gente. Tutti si domandano il perché di questa seconda chiusura. Delle due una. O realmente sono stati costruiti i posti covid e gli ospedali durante il lockdown di Marzo-Aprile e adesso non è in grado di gestire una seconda ondata, oppure durante la prima chiusura in realtà non è stato fatto nulla, le cose proclamate in periodo estivo erano bugie funzionali alla sua campagna elettorale e adesso decide di fare l’unica cosa possibile, ossia chiudere per non sovraffollare quei pochi posti in terapia intensiva sempre esistiti.

Oggi esce fuori tutto il fallimento della Sanità campana. Esce fuori il fallimento dei due anni e mezzo di commissariamento di De Luca. A questo punto bisognerebbe capire in che modo la Campania è uscita fuori dal commissariamento se poi ai primi segnali di una piccola ripresa di pandemia si scopre che in otto mesi nulla è stato fatto.

Il popolo può capire a marzo che in un vero stato di emergenza anche i politici più scafati vengono presi alla sprovvista e senza sapere come fare cercano di dare una mano alla politica chiudendosi in casa. Ma dopo otto mesi no. Dopo otto mesi c’è bisogno di risposte seguiti dai fatti e i fatti stasera hanno dato torto a De Luca.

Santa Lucia è diventato teatro di scontro. Alla protesta pacifica si è aggiunto anche qualche facinoroso che ha permesso alla Polizia il lancio di qualche lacrimogeno e un collega giornalista di Local Time è stato anche aggredito perché suo malgrado o fortuna si è ritrovato a riprendere chi lanciava bombe carta all’indirizzo delle forze dell’Ordine. Insomma un vero e proprio scenario da guerra civile.

A questo punto chi ci governa deve solo uscire allo scoperto e dirci la verità. È una guerra che vogliono? Vogliono giustificare uno Stato di repressione o realmente credono che queste sono le uniche misure da adottare per arginare una pandemia, a questo punto sempre se di pandemia si tratta? Ai posteri l’ardua sentenza.

Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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