Le scuole sono ancora chiuse in Campania.
Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nell’ordinanza n. 82, ha rimesso la decisione su un’eventuale riapertura per lunedì 26 Ottobre all’Unità di Crisi, che ad oggi non si è ancora espressa.
Così il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina è scesa in campo in prima persona ed ha scritto una lettera al Presidente De Luca:
“Gentile Presidente, in riscontro alla nota della SV del 20 ottobre u.s., desidero innanzitutto ribadire la mia disponibilità e quella del Ministero dell’istruzione alla più ampia collaborazione per la tutela della salute e della sicurezza di tutti i cittadini, garantendo il diritto all’istruzione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi.
Una efficace cooperazione tra tutti gli attori istituzionali, nazionali e locali, può rappresentare un elemento determinante per affrontare l’emergenza che stiamo vivendo.
Un adeguato scambio informativo e una previa analisi accurata, comune, dei differenti contesti territoriali consentono sia al Governo, sia alle Regioni di agire sinergicamente e in maniera puntuale ed efficace rispetto alle criticità che via via si determinano. Il Ministero dell’istruzione ha sempre offerto e continuerà ad offrire tutto il supporto necessario per il prosieguo della gestione emergenziale.
In tal senso, come stabilito nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 ottobre 2020, al fine di valutare l’adeguatezza e la proporzionalità delle misure intraprese, avuto riguardo alle specificità dei contesti territoriali, risulta imprescindibile proseguire, insieme, nello svolgimento delle riunioni di coordinamento regionale e locale previste nel Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021 (cd. “Piano scuola”), adottato con D.M. 26 giugno 2020, n. 39, condiviso e approvato da Regioni ed Enti locali, con parere reso dalla Conferenza Unificata nella seduta del 26 giugno 2020, ai sensi dell’articolo 9, comma 1, del decreto legislativo n. 281 del 1997.
Ciò consentirà via via di individuare le azioni più opportune da intraprendere, in linea con quanto stabilito dal DPCM richiamato nel quale, inoltre, sono state previste indicazioni molto chiare per la gestione delle azioni da intraprendere con riferimento alle istituzioni scolastiche, prevedendo in primo luogo la prosecuzione, in ogni caso, in presenza, delle attività didattiche ed educative della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.
Per ciò che concerne il secondo ciclo di istruzione, “previa comunicazione al Ministero dell’istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali”, le istituzioni scolastiche saranno chiamate ad adottare ulteriori “forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999 n. 275, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00”.
E’ stata disciplinata, quindi, l’adozione di ampie formule di flessibilità organizzativa, comprese le turnazioni pomeridiane e la modulazione degli orari di ingresso non prima delle 9 al mattino, con una specificazione chiara rispetto alla didattica digitale integrata, da svolgersi in modo complementare alla didattica in presenza.
Con riguardo alla scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, dunque, auspico che si riesca a consentire sollecitamente la ripresa dello svolgimento in presenza dell’attività didattica ed educativa, adeguando altresì le disposizioni già emanate al dictum del DPCM per le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado.
Ancora, credo che concorderemo su questo aspetto, vanno garantite le necessarie tutele per assicurare il diritto allo studio degli alunni e le alunne con disabilità, con disturbi specifici per l’apprendimento e con altri bisogni educativi speciali. Assicuro sin d’ora che il Ministero dell’istruzione, ogni qualvolta si rendesse necessaria l’adozione di ulteriori provvedimenti d’urgenza, è pronto a cooperare, per quanto di competenza, nell’identificazione e per la sollecita attuazione delle soluzioni che meglio si adattino al contesto territoriale campano“.