AFRAGOLA – Se Tancredi Falconeri de Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa aveva capito ancor prima dello zio che per far si che nulla cambi, bisogna cambiare tutto, il sindaco invece non ha capito che se non cambia nulla, tutto si logora, compresa la città. Diciamo che più che Il Gattopardo, ad Afragola con Grillo si può benissimo scrivere “Il gattino spelacchiato”. Ma veniamo ai fatti.
In due anni e mezzo di consiliatura questo sindaco ci ha fatto assistere a due dimissioni ritirate dopo venti giorni senza nessun motivo in entrambi i casi e ad un azzeramento della giunta molto originale. In pratica, poiché quest’amministrazione, in tutto questo tempo, con tutti i problemi che la città genera e che dovrebbero essere risolti, non ha fatto altro che pensare a come lottizzare la casa comunale e di rimando il sindaco non ha fatto altro che cercare di capire come mantenere gli equilibri. Alla fine, la fascia tricolore è arrivata alla conclusione che è circondata da ignavi che hanno solo paura di andare a casa perché il Consiglio Comunale alle prossime elezioni lo potranno vedere solo dal cannocchiale e su questo ha cominciato a giocare con il solito “ricattuccio” del “o si fa come dico io o ce ne andiamo a casa” e quando anche questo gioco è arrivato all’esasperazione ha pensato bene di mettere su la pantomima dell’azzeramento della giunta a cui solo i pavidi consiglieri di maggioranza hanno creduto. Da lì in poi è cominciato il valzer delle casacche. Tutti ad occupare la sedia vacante del gruppo a due o del gruppo a tre. Vedi Caiazzo e De Stefano.
Morale della favola? Non si è cambiato tutto per non cambiare niente ma dall’azzeramento non si è cambiato nulla, tanto è vero che tutti gli assessori che sono stati consiglieri eletti dimissionari sono stati riconfermati così come da dogma afragolese mentre a pagare le spese di questo falso teatrino sono state le uniche due cariche che anche qui a chiamarle tecniche ci vuole coraggio – ma vogliono così e così sarà – Sofia Lanzano e Antonella Iovino a favore di altre due cariche “tecniche” – sempre con gran coraggio – Monica Balsamo e Maria Ferrara.
Quest’ultima espressione del duo Izzo-Fusco ma che si può dire tranquillamente che rappresenti non altri che quell’assessore promesso a Fusco in campagna elettorale e che doveva arrivare dopo un anno, visto che la Izzo, secondo il mio modesto avviso, l’ha conosciuta l’altro ieri. Quindi, in questo caso, il sindaco pone l’accento su un altro principio. Quello in cui basti che “C’apparamm a dduje” come si dice in gergo e vi è dato l’assessore.
Per quanto riguarda l’altra assessora Monica Balsamo ci sarebbe un articolo a parte da scrivere ma cerchiamo di essere sintetici. Dipanato il dubbio che non è espressione nonché parente di Antonio Lanzano visto che ha sposato un ingegnere afragolese solo omonimo del Consigliere e non cugino, Monica Balsamo, amante di teatro e dell’informazione trash, è stata candidata nella lista “Afragola Civica” alle scorse elezioni e ha collezionato la consistente cifra di 33 voti. Quindi. A questo punto al di là delle dichiarazioni di rito del sindaco che la vedrebbe come sua espressione, nei fatti si può anche asserire che può essere vista anche come secondo assessore del gruppo neo-battezzato “Forza Afragola Civica” composto dal trio Ausanio-Montefusco-Caiazzo. Lo stesso gruppo che da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo sta pressando anche per ottenere la Presidenza del Consiglio nella persona di Antonio Caiazzo e su questo si parla anche di un nuova presa di distanze da parte dell’ex consigliere azzurro laddove non venisse accontentato.
Se da come si legge su “Napolimetropoli” Monica Balsamo rappresenterebbe solo un assessore temporaneo fino all’attesa della decisione di Antonio Lanzano di esprimere il proprio nome femminile, diciamo che ancora una volta il primo cittadino ha creduto di essere il più furbo, poiché le regole non scritte della politica vanno tutte in altro senso. A questo punto, se è vera la volontà del sindaco di conservare il posto al duo Lanzano-De Stefano non riempie la posizione con una “tappabuchi” ma poteva anche rimanere la casella vuota in giunta.
Quindi, al di là dei nuovi litigi sorti dopo, per la distribuzione delle deleghe, il sindaco, con la Lega all’opposizione e il duo Lanzano-De Stefano scontento, non avrebbe i numeri per governare e quindi la palla passerebbe nelle mani dell’opposizione.
Considerato che per la prima volta pare ci sia unità di intenti tra i banchi dell’opposizione poiché letto il Comunicato di “A viso Aperto” prima e il manifesto del PD dopo sembra che entrambi i gruppi vogliano porre fine a questo accanimento terapeutico, mai fondato, neanche dal sindaco, sulla lotta ai contenuti ma solo sul “ricatto eterno” dell’andiamo tutti a casa da un lato e i tiramenti di giacca dall’altro, le minoranze potrebbero anche coalizzarsi e mettere su una nuova mozione di sfiducia e forse stavolta si potrebbe portare a casa un risultato diverso chissà.
Premesso che non credo ci siano problemi per “Afragola Democratica” e M5S di aderire ad un’eventuale mozione di sfiducia, bisognerebbe capire poi come si porrebbero in questa situazione la Lega, Scelta Democratica e il Consigliere Caiazzo visto che le ultime news lo danno molto arrabbiato col primo cittadino perché è venuto a conoscenza della nuova giunta dagli organi di informazione. Staremo a vedere.