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ACERRA. Aumentano ancora i casi di Coronavirus e chiude la classe di un’altra scuola

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Ad Acerra continuano ad aumentare i casi di Coronavirus: in città ci sono attualmente 129 positivi.

Tra i contagiati c’è anche un docente del Quarto Circolo, risultato positivo al tampone ieri mattina.

La notizia è stata diffusa dalla dirigente scolastica Rosanna Bianco:

‘Il rischio zero non esiste’, ce lo ripetevamo, forse per scaramanzia, mentre ci preparavamo con scrupolosità, alla ripartenza. Poteva capitare… ed infatti è capitato: nonostante le precauzioni, l’attenzione ed il massimo impegno profuso all’interno delle nostre aule, è arrivato a preoccuparci il primo caso di positività al tampone rapido antigenico covid-19 che riguarda un nostro docente, ignaro contatto di un familiare positivo!

L’attivazione delle procedure è stata immediata: abbiamo preso contatto con i responsabili dell’Aslna2nord – distretto 46, con l’assessore alle Politiche Scolastiche e abbiamo trovato disponibilità, supporto e competenza.

Stamattina (ieri ndr), alle 8, la sanificazione straordinaria dell’aula interessata era già stata fatta, e tutti i contatti erano stati già minuziosamente tracciati. Abbiamo riflettuto che, forse, dobbiamo pensare che la gestione di tali emergenze rientra nella “nuova routine” di una scuola tutta da reinventare, di questo periodo così difficile per tutti e per le comunità in modo particolare! I nostri alunni della classe 5 D e i loro docenti resteranno a casa per 10 giorni: un supplemento di “vacanza” di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno.

Tuttavia, presto troveremo il modo di restare in contatto e di fare anche di questo spiacevole episodio, un’occasione di condivisione e di appartenenza, come sempre. Tuttavia non perdiamo l’entusiasmo e la propositività necessari in questo momento così critico.

Tuttavia noi non rinunciamo ad essere scuola aperta e non “socchiusa”. Invitiamo le famiglie a supportarci in questo sforzo, affrontando la realtà con calma, con fiducia e con la massima prudenza, dentro – ma soprattutto fuori la scuola – per uscire definitivamente da questa minaccia che incombe sul nostro tempo insieme“.

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