CAIVANO – In questo momento è in corso un lungo braccio di ferro tra il sindaco Enzo Falco e i gruppi di Orgoglio Campano e Noi Campani. L’oggetto della contesa sono i nomi e le quantità degli assessori che ogni singolo gruppo deve ricevere.
Orgoglio Campano chiede due cose al Sindaco Enzo Falco: Se bisogna dare un assessore a tutti che sia realmente uno per tutti, senza deroga per il PD che ha preso più voti di tutti perché in alternativa tanto vale applicare il Manuale Cencelli alla perfezione e dare due voti ai primi quattro gruppi arrivati alle urne.
L’intoppo Noi Campani invece lo sta trovando nel nome dell’assessore segnalato alla fascia tricolore, ossia quello di Claudio Castaldo, il quale ha ricevuto il niet di Enzo Falco, per due motivi, il primo perché la fascia tricolore ha paura che il nome di Claudio Castaldo possa creare un fumus imbarazzante così come descritto nella relazione di scioglimento del 2018 e secondo motivo perché ha già ricoperto il ruolo di assessore nell’Amministrazione Monopoli comunque sciolta per ingerenze della criminalità organizzata. Due motivazioni che stridono molto con la scelta di inserire la lista in coalizione con Claudio Castaldo come presentatore e coordinatore cittadino. Ma in campagna elettorale si sa, tutto fa brodo e anche i voti di Noi Campani hanno fatto comodo eccome. Ma i consiglieri di Noi Campani hanno già fatto sapere al primo cittadino che non sono disposti ad accettare veti. In caso contrario hanno già comunicato di non avere molta difficoltà a passare sin da subito tra le file dell’opposizione. Ovviamente tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare ma tanto basta a far capire che il braccio di ferro messo in atto è abbastanza serio.
In poche parole, nella visione del Sindaco Enzo Falco ci sarebbe una gestione della cosa pubblica molto familistica a tratti nepotistica. Infatti ad Articolo Uno è stato chiesto il nome di una donna per creare la quota rosa in esecutivo ma perché sa bene che la seconda eletta è la sua amica storica Maria Donesi e con questa scusa si supererebbe il problema di Giovan Battista Ambrosio che naturalmente è il primo non eletto. Ad Orgoglio Campano invece non chiede la quota rosa perché il primo non eletto è il suo nipote Pietro Falco. Al PD invece oltre Mimmo Semplice, vero futuro sindaco di Caivano, decide di assegnare il secondo assessore sempre in quota rosa a Pierina Ariemma, zia dell’ex sindaco. Il veto su Noi Campani, in realtà, partendo sempre dal principio parentale, nasce anche dalla volontà della fascia tricolore di portarsi in giunta un’altra sua parente Tonia Antonelli.
Insomma per quanto riguarda il PD e il sindaco Enzo Falco il governo di Caivano dovrà essere cosa loro e guai a chi si mette di traverso. Vi terremo aggiornati su come va a finire la vicenda… Anche se il quadro iniziale non fa sperare nulla di buono per la martoriata città di Caivano.