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Napoli

Covid-19, da Napoli uno studio sull’efficacia del perossido di idrogeno

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Covid-19, da Napoli uno studio sull’efficacia del perossido di idrogeno contro il Coronavirus

Un sistema semplice ed efficace per la prevenzione della diffusione dei contagi da Coronavirus basato su un prodotto di largo uso e, soprattutto, a portata di mano in ogni casa: l’acqua ossigenata. Utilizzata per la disinfezione delle mucose dell’orofaringe e del naso, le sue proprietà antisettiche sono ben note alla comunità scientifica.

Un pool di ricercatori napoletani propone di incentivarne l’uso nella profilassi anti-Covid-19, come riportato dalla rivista internazionale Infection Control & Hospital Epidemiology della Cambridge University sul numero di aprile di quest’anno.

«Il perossido d’idrogeno, la comune acqua ossigenata, come antisettico del cavo orale, mediante regolari sciacqui della mucosa orale (concentrazione al 3 per cento) almeno tre volte al giorno, e allo 1,5 per cento mediante nebulizzazione delle cavità nasali, e infine l’utilizzo dello iodopovidone allo 0,6 per cento istillato come collirio 2 volte al giorno, possono risultare particolarmente efficaci nella prevenzione dell’infezione generata da quello che è noto come Coronavirus», spiega Antonio Del Prete, docente di Oftalmologia all’Università “Federico II” di Napoli. A redigere lo studio assieme a lui Arturo Armone Caruso, direttore sanitario dell’Aias di Afragola e responsabile dell’Uo di Diagnostica ORL e Citologia nasale; Antonio Ivan Lazzarino, ricercatore presso l’Agency of clinical research and medical statistics di Londra; Lucia Grumetto, docente del dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II; Roberto Capaldi, medico.

Da studi sul comportamento del Coronavirus è emerso che questo “staziona” sul muco che ricopre le cellule epiteliali per poi progredire fino a esse e replicarsi. È proprio in questa fase che il virus è più debole e può essere aggredito prima che raggiunga la mucosa tracheale, che, come dimostrato da studi sui macachi, avviene dopo circa due giorni dall’infezione.

«L’efficacia del perossido di idrogeno è da ricondursi non solo alle sue ben documentate proprietà ossidanti e di rimozione meccanica, ma anche grazie all’induzione della risposta immunitaria innata antivirale mediante sovraespressione del TLR3 (Toll Like 3), riducendo pertanto complessivamente la progressione dell’infezione dalle alte alle basse vie respiratorie. L’effettiva azione di tale trattamento potrà essere verificata attraverso trial clinici su un ampio numeri di soggetti mediante una significativa negativizzazione dei tamponi in pazienti positivi al Covid-19 senza e con sintomatologia lieve/moderata, immediatamente dopo la diagnosi conclamata di infezione da Covid-19 e conseguente riduzione del numero di richieste di ospedalizzazione».

Lo studio dei ricercatori è stato patrocinato dal Rotary Club Castel dell’Ovo di Napoli. «Il Rotary è da sempre particolarmente attento alla tematica della salute — afferma Vincenzo Barretta, presidente del Rotary Club Castel dell’Ovo —. Difatti, da oltre quattro decenni il Rotary International è impegnato nella lotta alla poliomielite, attraverso un’importante campagna vaccinale. L’iniziativa che parte da Napoli, dal Rotary club Napoli Castel dell’Ovo, si inserisce in questo solco».

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Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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