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Afragola

Il voto degli afragolesi non è servito a nessuno per entrare nelle istituzioni che contano

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AFRAGOLA – Dodici candidati al Consiglio Regionale. Hanno perso tutti. Ha perso Afragola e tutto l’hinterland a nord di Napoli. Afragola ha dimostrato che in queste lande desolate vige il personalismo più becero. Quel protagonismo che impedisce la visione di comunità, dove ognuno si crede migliore dell’altro e dove ogni occasione è buona per innescare una nuova competizione.

Così l’hinterland a nord di Napoli non solo non avrà il suo rappresentante al Consiglio Regionale ma quel poco che c’era l’abbiamo pure perso. Non è che però quando ce l’aveva si viveva meglio, anzi, però fa sempre campanilismo sapere di avere un concittadino nelle istituzioni.

Così in una due giorni di elezioni scendono dagli scranni i due Tommaso, Casillo con i suoi seppur tanti ma inutili 12133 voti e Malerba con i suoi 2278 consensi. Il primo perde per aver dato poche risposte sul territorio in cinque anni alla vicepresidenza del Consiglio regionale e per aver fatto la parte dell’uomo solo al comando nella sua città e il secondo per non aver fatto nulla, neanche intestarsi una lotta che sia anche innocua, in Consiglio regionale. Entrambi visti dai più come i soliti politici che entrano nelle istituzioni per interessi personali.

Facendo un focus sui voti presi da Tommaso Casillo tra Afragola e Casoria, diciamo che il suo fallimento porta due nomi: Enzo De Stefano e Luisa Marro. Il primo illuso e deluso da un altro fallimento politico Nicola Marrazzo – 10772 voti non entra in Consiglio regionale per l’enorme depauperamento del partito democratico – si tuffa tra le braccia di Giovanni Porcelli portando in casa di Tommaso Casillo il proprio antagonista in Campania Libera, riuscendo così a scippare 468 voti degli afragolesi e 89 preferenze dei casoriani. Luisa Marro, invece, da sempre fedelissima dell’ex vicepresidente del consiglio regionale, stavolta delusa dal comportamento del Casillo che l’ha sempre relegata ai margini delle proprie decisioni, ha deciso di mettersi in proprio in questa tornata elettorale e di appoggiare la candidatura di Paola Raia in De Luca Presidente, riuscendo a farle guadagnare sul territorio casoriano la bellezza di 529 preferenze, era tutto grasso che colava per Tommaso Casillo ma forse la convinzione di avere potere solo ed esclusivamente per meriti propri l’ha portato a fare delle scelte sbagliate e le urne gli hanno presentato il conto.

Altra debacle da registrare è quella dell’ex sindaco afragolese Domenico Tuccillo che con i suoi 7647 voti si classifica solo undicesimo nelle file del PD. Noi di Minformo gliel’avevamo detto e scritto che ad Afragola la sezione cittadina non lo appoggiava, eppure l’ex deputato ebbe anche la presunzione di farci smentire dal suo fido scudiero segretario cittadino. Vani sono stati i tentativi dei soli Tania Cuccurese e Crescenzo Russo. L’ex sindaco pur collezionando 1654 voti nella sua città natia ha dovuto cercare fortuna altrove. Peccato però che non l’abbia trovata. Sarà per il prossimo listino bloccato. Forse.

La chimera Salvatore Iavarone non poteva non restare tale. Anche se nessuno si aspettava l’exploit a cinque cifre di Francesco Emilio Borrelli, comunque 2020 voti restano sempre pochi per tentare il colpaccio. La sua magra consolazione saranno sicuramente i 677 racimolati ad Afragola. Anche se c’è da dire che la competizione comunale è un’altra storia e c’è da sottolineare inoltre il fallimento casoriano essendo lui, adesso, un Consigliere comunale in quel territorio che si è fatto scavalcare dal capolista arrivato da Napoli.

Bene invece le new entry Izzo e Mosca. La prima non può che essere soddisfatta del risultato ottenuto. Per una ragazza di poco più di vent’anni che alla prima candidatura riesce a diventare Consigliera comunale e alla prima esperienza regionale colleziona 1102 voti non può che essere una vittoria. Per Mosca invece i quasi 4300 voti sono da annotare. Un giovane imprenditore che sbaraglia tutto e tutti dal punto di vista della Comunicazione, attirando oltre che consensi su di lui anche parecchie invidie, specialmente dagli addetti ai lavori professionisti del fango, non si fa prendere dal panico né dalle voci, tira dritto per la sua strada e si classifica terzo nella sua lista alle spalle del primo Peppe Barra, ex sindaco di Cardito che pure tanto ha fatto bene in questa campagna elettorale. Peccato per i due che a Noi Campani non è scattato il seggio.

Ma non solo gli afragolesi hanno fatto male, anche quelli che sponsorizzavano i big venuti da altre città. Una su tutte Lucia Fortini che ad Afragola era sponsorizzata dal sindaco, dalla sua amica Sofia Flauto presidente della cooperativa Eco, la cooperativa che detiene l’80% degli appalti erogati dall’Ambito n°19 e da un imprenditore locale. Quest’ultimo alla fine, dopo il tanto dato da farsi, scopre che la Fortini ha collezionato solo i voti dei dipendenti della sua amica Sofia Flauto. Infatti per una città di 65000 abitanti collezionare solo 211 voti è un fallimento per chi durante la campagna elettorale si è appuntato la spilla “Lucia Fortini” in petto, specie se riusciamo a scorgere che l’elemento maschile per cui si è scelto di contarsi, ha preso solo 116 voti. Salvo poi perdersi tra le strade di Sant’Anastasia e Caivano pur di inventarsi un successo – questa è solo per gli addetti ai lavori – fino a contarsi solo 33 consensi a Cardito.

Insomma aveva ragione l’Assessore Affinito quando diceva che ad Afragola ci sono 70mila sindaci, ma noi di Minformo abbiamo scoperto che in realtà ad Afragola vive anche un grande statista.

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Afragola

AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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Afragola

AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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