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CAIVANO. Poche ore al silenzio elettorale. Fa capolino il “mago” dei consensi mentre Angelino guadagna terreno

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CAIVANO – Quasi terminata la campagna elettorale, poche ore alle varie manifestazioni di chiusura da parte del centrosinistra che ha scelto Piazza C.Battisti e del Centro che ha scelto i cosiddetti giardinetti con il centrodestra che ha preferito chiudere ieri sera con Caldoro all’Hotel “Il Roseto” davanti ad una platea di una sessantina di persone e poi silenzio elettorale per rivedersi tutti alle urne.

Gli animi negli ultimi giorni si sono surriscaldati un po’. Botta e risposta tra Enzo Falco e Antonio Angelino ma tutto fango che non ha sporcato nessuno dei due.

Il vero fango invece naviga silente sott’acqua. Chi è del mestiere sa come muoversi e chi è del mestiere non bada né ai colori politici e né agli ideali, per chi è del mestiere l’unico valore che conta è il profitto.

Il voto a Caivano è sul mercato e da tutte le parti ne stanno approfittando, ogni coalizione presenta un mediatore ma c’è uno in particolare che media per tutti. Uno che di mercato in Campagna elettorale se ne intende e al di là del proprio credo politico e della propria candidatura pare abbia aperto un’attività parallela per trarne profitto. È lui il contatto preferito dalle coalizioni caivanesi col “mago” dei consensi.

Qui bisognerebbe che la magistratura vigilasse ancor di più di quanto stia già facendo, essendo Caivano un Comune già attenzionato per via dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche.

Ovviamente come ci sono i cattivi, esistono anche i buoni e chi è buono si salva da sé. Ma oltre la vergogna di chi non ha proprio imparato nulla dallo scioglimento per il quale i motivi che sono stati dati nella relazione sono una fumata di sigarette al confronto con quanto stia accadendo sul territorio, c’è da raccontare anche qual è il sentiment del popolo caivanese.

Nel centrodestra è bagarre. Al di là delle dichiarazioni forzate di Salvatore Ponticelli, la separazione in casa è oggettiva e tangibile. Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo la natura del litigio tra il candidato sindaco e colui che mantiene, come sempre, la bandiera di Forza Italia, ossia Gaetano Ponticelli sia da ascrivere ad una visione diversa di condurre la campagna elettorale. In poche parole Salvatore Ponticelli non ha voluto accettare il modo di fare campagna elettorale proposto dall’ex Consigliere Forzista e da qui il motivo della propaganda al voto disgiunto.

Dall’altro lato di Forza Italia invece si professa la continuità di quanto fatto fino ad adesso, ossia continuare a chiedere ciò che si chiedeva all’ex Sindaco Simone Monopoli, un assessore tecnico che potesse risolvere il problema dell’abusivismo che attanaglia parecchi caivanesi, compreso qualche candidato e la testa della dirigente Anna Damiano, nonostante quest’ultima sia stata fautrice della riqualificazione che verrà del Centro Delphinia e intercettatrice dei fondi del Credito Sportivo per la riqualificazione dello stadio E. Faraone.

Per quanto riguarda il centrosinistra: ai caivanesi non va proprio giù che a Caivano debba governare di nuovo Mimmo Semplice, il sindaco dello Stir e delle Ecoballe, checché ne dichiari Enzo Falco scaricando la colpa su Rastrelli e Bassolino. Mimmo Semplice non ha fatto nessun passo indietro. Consapevole che era inviso dagli altri commensali e sapendo di essere un impresentabile per via del fumus che poteva generare data la sua stretta parentela, ha deciso di mettersi a lato del candidato ufficiale e illudere così chi aveva scelto di candidare Enzo Falco di contare qualcosa.

Purtroppo per i caivanesi Mimmo Semplice, presenzia, stringe mani, dialoga spesso con Enzo Falco e le dichiarazioni di elogio del candidato sindaco alla sua amministrazione la dicono lunga, il tutto fa presagire un copione già visto ad Afragola, dove a governare in realtà è l’ex Senatore Nespoli alle spalle del buon Claudio Grillo. Risultato? La città ferma al palo da due anni e mezzo.

Enzo Falco e Mimmo Semplice alla presentazione della Boys Caivanese

L’eterogeneità della coalizione fa il resto, un carrozzone dove dentro è stato messo di tutto e di più e per ultimo si è accodato anche quel movimento 5 stelle che da quattro anni dorme sonni tranquilli sul territorio e si sveglia solo quando sente parlare di elezioni. Oggi vedere Di Maio stringere la mano al candidato sindaco del PD è stata una scena a dir poco raccapricciante. Gente che fino a ieri si è fatta la guerra – vedi Francesco Giuliano vs. Arcangelo Della Rocca – oggi a braccetto ad elogiare Enzo Falco. Cosa lega due persone che da sempre sono stati nemici?

Al centro invece troviamo la sprovvedutezza fatta persona. Un candidato sindaco con poca esperienza politica che parla di rinnovamento senza mai scendere precisamente nei dettagli, accoglie provocazioni e rilancia fango proprio come non dovrebbe fare un candidato sindaco e questa è la dimostrazione dell’inesperienza che accompagna il leader del centro. Antonio Angelino è accompagnato da uno stuolo di giovani inesperti ma grintosi ed entusiasti. Ovviamente non è questa la ricetta per governare una città complessa come Caivano ma il centro caivanese, attualmente, rappresenta decisamente il male minore, se poi a questo aggiungiamo che i padri nobili candidati davvero hanno saputo relegarsi nelle retrovie, allora c’è da sperare che forse un piccolo vento di cambiamento da questi ragazzi possa arrivare. Ho i miei dubbi ma varrebbe la pena scoprirlo. A meno che qualche padre nobile non tenti la via di farsi incantare dal “mago” della situazione tutto è niente ma noi di Minformo saremo vigili e sempre attenti ad informare la cittadinanza tutta.

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