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17enne aggredito da una 45enne e dai concittadini: “Sei gay, ucciditi!”

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La morte di Paola ed il dolore di Ciro non sono bastati per far capire alle persone che chi ama, ama a prescindere dalla razza, dal colore della pelle e dall’orientamento sessuale, come si suol dire “al cuore non si comanda”.

Eppure chi continua ad avere atteggiamenti omofobi forse questo non lo sa o molto probabilmente non ha mai amato per davvero. “L’amor che move il sole e l’altre stelle”, come diceva il grande Poeta, non è dunque capace di muovere i sentimenti  di alcuni cuori diventati “pietra”.

E’ così che un ragazzo di soli 17 anni è stato aggredito e minacciato da una donna di 45 anni che potrebbe essere sua madre perchè “accusato” di essere “gay”.

Il terribile episodio ha avuto luogo ad Altavilla Irpina, in provincia di Avellino dove il ragazzo veniva minacciato da ben due anni ed ora, dopo l’ennesima aggressione, stanco dei soprusi, ha deciso di denunciare l’accaduto.

Il 17enne era infatti oggetto di derisioni e violenze verbali per il suo orientamento sessuale. L’avvocato del ragazzo ha raccontato che ad alimentare le minacce sarebbe stata una donna di 45 anni che avrebbe anche sputato in faccia al giovane.

Quest’ultimo ha così scelto di rompere il silenzio e dopo le numerose aggressioni verbali da parte dei concittadini e della donna ha presentato alla Procura della Repubblica di Avellino ben cinque denunce.

E’ così che nel 2020 l’orientamento sessuale continua ad essere una “colpa”, che l’omofobia viene ancora tristemente vista come una “malattia” e che nonostante ci siano stati apparenti passi avanti in realtà nella mentalità retrograda delle persone non si continua a fare nient’altro se non decine di passi indietro, in un baratro di ignoranza e inciviltà. La realtà qui è molto triste e viene dapensare sempre più che un Paese che non accetta i propri ragazzi non è pronto neanche ad accettare sè stesso.

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Attualità

A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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