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Ambiente

Una scoperta davvero rivoluzionaria: c’è vita su Venere?

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Una scoperta veramente incredibile ed in grado di rivoluzionare i pensieri di tutti quelli che credono o meno che la vita possa esistere al di fuori del pianeta Terra è stata fatta e tra l’altro su un pianeta inimmaginabile: Venere.

Ovviamente non bisogna già pensare in “grande” niente marziani nè venusiani per il momento ma una molecola in grado di dimostrare che anche lì potrebbe esserci vita: la fosfina.

E’ stato infatti pubblicato ieri un articolo sulla rivista “Nature Astronomy” che riporta l’identificazione di fosfina nell’atmosfera di Venere: un atomo di fosforo e tre atomi di idrogeno.

E allora? Direte voi, cosa c’è di così straordinario? La cosa “straordinaria” è che sono noti due soli meccanismi che portano alla formazione di questo gas: la sintesi industriale e l’azione di microorganismi in condizioni anaerobiche.

Poichè ovviamente si esclude che su Venere possano esserci “fabbriche” allora l’ipotesi più probabile è la seconda. Qui le condizioni di temperatura e pressione non sarebbero poi così diverse rispetto a quelle della Terra ed è stato dimostrato che si possono creare dei microambienti in cui i batteri potrebbero vivere e moltiplicarsi.

L’aver dunque trovato questa molecola nell’atmosfera di Venere ci dà prova della possibile presenza di vita extraterrestre poichè tutti gli altri processi noti che non coinvolgono meccanismi biologici potrebbero spiegare appena lo 0.01% della quantità di fosfina registrata su Venere.

La scoperta è dunque veramente incredibile e straordinaria, resta soltanto un unico interrogativo: abbiamo trovato vita su Venere o siamo di fronte ad un nuovo meccanismo di formazione di questa molecola?

Non ci resta che aspettare le nuove scoperte o smentite ammirando col naso all’insù le straordinarietà che l’universo ci riserva o magari sognando nel guardare E.T. di poter trovare anche noi un giorno un amico “extraterrestre”.

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Attualità

Campi Flegrei, il piano per la messa in sicurezza: 56 interventi da eseguire nell’arco di tre anni

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Cinquantasei interventi per le infrastrutture pubbliche nell’area del bradisismo ai Campi Flegrei, da eseguire nell’arco di tre anni con fondi per 260 milioni di euro.

E’ il massiccio piano di lavori per la sicurezza presentato oggi dal Ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, in un incontro con i sindaci del territorio svoltosi a Pozzuoli.

La riqualificazione sismica riguarderà anzitutto gli edifici scolastici, ma anche strutture pubbliche di rilevanza nazionale come la casa circondariale femminile di Pozzuoli e l’Accademia aeronautica, ma anche il comprensorio logistico della Guardia di Finanza a Miseno e quello militare di Nisida.
Un altro capitolo è dedicato alle opere idrauliche, cominciando dagli interventi sulla rete fognaria e su quella idrica a Pozzuoli e Bacoli.
Poi la rete viaria: previsto un nuovo ingresso per la Tangenziale di Napoli, dall’abitato di via Cigliano a Pozzuoli, e il completamento dello svincolo di via Campana.
Infine nel porto di Pozzuoli è prevista una nuova darsena traghetti e saranno eseguite opere di livellamento dei fondali con la creazione di moli galleggianti temporanei. Completano questa prima fase del programma gli interventi per la messa in sicurezza di costa e costoni a Bacoli.

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Attualità

Campi Flegrei, diminuzione del bradisismo: solo 18 eventi registrati in una settimana

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Il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, relativo alla settimana dal 14 al 20 ottobre 2024, ha evidenziato un rallentamento dell’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei, con soli 18 eventi registrati, rispetto ai 30 della settimana precedente.

Il terremoto più forte della settimana, si è verificato il 20 ottobre alle ore 18:22 ed ha raggiunto una magnitudo di 1.3 con profondità 3 km con epicentro localizzato al largo del golfo di Pozzuoli.

Il fenomeno del bradisismo, ovvero il sollevamento del suolo nell’area flegrea, prosegue, sebbene si osservi una riduzione nella velocità del sollevamento a partire da agosto 2024.

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Ambiente

Fonti rinnovabili, Star Energia: “col sole potremmo diventare esportatori netti di energia”

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“L’Italia è il paese del sole e del vento. Potremmo diventare esportatori netti di energia, eliminando le politiche assistenziali per il Mezzogiorno e raggiungendo una vera indipendenza energetica”.

E’ quanto afferma Mario Palma, CEO di Star Energia, una delle aziende italiane più attive nel settore delle energie rinnovabili, che sottolinea come nella realtà “l’indipendenza energetica si scontri con le politiche governative attuali, che sembrano favorire interessi legati alle lobby delle energie fossili e nucleari”.

Capita per l’energia fotovoltaica, che rappresenta oggi una delle fonti più diffuse e accessibili a livello globale, con numerosi Paesi che stanno investendo pesantemente su questa tecnologia per accelerare la transizione energetica, e l’Italia che, come evidenziato da Palma, è dotata di un potenziale solare ineguagliabile, specialmente nelle regioni meridionali, con un boom nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni; un boom cui non corrisponde però, a suo avviso, un’adeguata politica di Governo.

(fonte: Ansa)

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