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CASAVATORE – Un caffè con il ministro

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CASAVATORE – Nella prima tappa domenicale del tour organizzato a sostegno del Sì al quesito referendario, della candidata alla Presidenza della Regione Valeria Ciarambino e del gruppo guidato da Elisabetta Puzone alle comunali del 20 e 21 settembre, il ministro degli Esteri si è fatto lungamente attendere (pare si sia trattato di grave inconveniente tecnico occorso alla vettura del Ministero) dai numerosi presenti riuniti per l’occasione, alcuni fin dalle 10 di questa mattina. Un imponente servizio d’ordine ad arginare il bagno di folla che ha atteso Luigi Di Maio in Piazza Di Nocera, prima del suo mini comizio fuori programma alla fine del quale ha simpaticamente esortato, in lingua napoletana, i cittadini a non ripetere scelte già sperimentate in passato, che hanno disgraziatamente portato a due scioglimenti consecutivi, anche se per motivi diversi, del Comune ormai amministrato, negli ultimi anni, più dalla Prefettura che da una regolare giunta. Pochi minuti prima, la candidata alla Presidenza della Regione Campania Valeria Ciarambino aveva giustamente ricordato ai numerosi intervenuti che nelle fila di un candidato sindaco sono presenti oggi diversi responsabili della sfiducia allo stesso sottoscritta dal notaio, complici le firme di alcuni fedelissimi poi diventati ex e adesso tornati sommessamente alla casa madre chiedendo nuovamente asilo, dimostrando ancora una volta che in politica le scelte non sono sempre coerenti con i proclami. Nell’attesa, nonostante la calura estiva, i cittadini hanno potuto assistere ad una breve presentazione dei componenti la squadra del Movimento Cinque Stelle, schierata contro le due maxi-coalizioni in lizza per la poltrona del Municipio, ognuna forte di 4 liste per un totale di oltre 120 candidati molti dei quali, a parte le poche figure “storiche” protagoniste per decenni della scena politica locale, sono alla loro prima esperienza. Nella passata edizione, poco più di un anno fa, agli elettori toccò assistere a poco amorose schermaglie combattute a suon di enormi manifesti con velate allusioni e sottili doppi sensi, e con video ameni che varcarono i confini dei media locali stigmatizzati finanche da alcune testate di rilevanza nazionale. Per il momento il clima sembra sereno, atteso che nessuna formazione ha ritenuto opportuno sottoscrivere il “codice etico” proposto dalla giovane candidata del Movimento, dando evidentemente per scontata la necessaria correttezza nello svolgimento della competizione elettorale. Poco più di tre settimane per verificare.

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