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CASORIA. Sorpresi a rubare in casa: arrestati dai Carabinieri

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CASORIA, fraz. ARPINO: Sorpresi a rubare in casa. 2 persone arrestate dai Carabinieri. Sempre più accolto dai cittadini l’invito a rivolgersi al 112

Ancora un arresto dei Carabinieri della Compagnia di Casoria, segnale di una presenza visibile e rassicurante in città.

Nel corso di uno dei quotidiani servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale di Napoli, i militari della sezione radiomobile di Casoria, della stazione di Casavatore e della tenenza di Arzano hanno individuato e arrestato per furto in abitazione Santo Vancone, 49enne di Marianella, e Nicola Spisso, 40enne di Scampia, entrambi già noti alle ffoo. Vancone era già ai domiciliari dal maggio scorso e risponderà anche di evasione.

Sono stati sorpresi in Via Benedetto Croce, nella frazione di Arpino di Casoria. Erano entrati all’interno di un’abitazione da poco tempo disabitata forzandone la finestra quando alcuni vicini di casa – raccogliendo l’appello a rivolgersi senza indugi alle forze dell’ordine – hanno allertato il 112.

Il forte rumore ha tradito le intenzioni dei due che, dopo pochi minuti dall’allarme, si sono visti accerchiati. L’intero stabile è stato circondato dai Carabinieri e nonostante un tentativo di fuga, i due sono finiti in manette. Tradotti nelle aule del tribunale di Napoli Nord sono ora in attesa di giudizio.

Sequestrato il materiale utilizzato per il furto: 4 cacciaviti, 1 palanchino in metallo, un tubo di ferro, una chiave a becco, guanti.

L’arresto di questa notte è frutto di un capillare controllo del territorio messo in atto nei comuni della provincia a nord di Napoli dai Carabinieri della Compagnia di Casoria, su disposizione del Comando Provinciale di Napoli. Controlli che appena due notti fa hanno portato all’arresto di 3 persone per furto in abitazione e che garantiscono al cittadino una presenza percepibile e rassicurante in strada.

Nel solo mese in corso sono oltre 3mila le persone controllate, 1600 circa i veicoli. Centinaia le contravvenzioni notificate in violazione del cds. I controlli saranno intensificati anche nei prossimi giorni.

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Casoria, un topo nell’Istituto Comprensivo Moscati-Maglione

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“C’è un topo nella scuola”, è il messaggio che circola in queste ore nella chat whatsapp delle mamme dei bambini e delle bambine che frequentano l’Istituto Comprensivo 2, Moscati-Maglione, sito in via Martiri d’Otranto a Casoria (Na).

Foto e video sono eloquenti. Un roditore, di medie dimensioni, passeggia indisturbato tra le reti di ferro della finestra di una classe prospiciente il cortile dell’istituto scolastico casoriano. Poi, eccolo inerme – senza vita – riverso sul suolo a pancia in su.

Quel topo, passato a miglior vita, sta – a sua insaputa – gettando il panico tra i genitori che pensavano di mandare i propri figli in un posto “sicuro” lontano dai pericoli.
Il video e la foto sono di qualche giorno fa, in uno dei pomeriggi in cui i bimbi dell’infanzia sono in procinto di uscire dalle loro classi.

L’Asl Napoli 2 Nord ha in programma per il 24 dicembre, così come ha ufficialmente comunicato, la disinfestazione, disinfezione e la derattizzazione delle scuole pubbliche primarie e secondarie del comune di Casoria.
I genitori saranno disposti ad attendere?




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Santo ucciso, il 17enne confessa: “Mi hanno sporcato le scarpe di 500 euro, me la sono presa”

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Confermata la versione della scarpa sporcata: Luigi, il 17enne di Barra accusato dell’omicidio di Santo Romano, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato.

Avevo le scarpe griffate Versace, le ho pagate 500 euro, me le hanno sporcate e me la sono presa” – queste le parole del minore reo confesso dell’omicidio, rese note da Il Mattino. Da un banale pestone, dunque, sarebbe scaturita la lite, degenerata nel sangue.

C’è un video agli atti dell’inchiesta che mostra gli ultimi istanti di vita di Santo: dopo la discussione il ragazzo si sarebbe allontanato dalla Smart con a bordo il 17enne poi pare tornare indietro, quasi come se cercasse ancora un chiarimento. Pochi metri e una torsione del corpo, come se stesse per lanciare un oggetto, sarebbero bastati per scatenare il panico: il giovane calciatore è stato freddato con un colpo di pistola al petto.

In queste ultime ore è, inoltre, emerso che Luigi poco prima avesse litigato con un altro coetaneo. C’è la testimonianza di un ragazzo che racconta di averlo visto puntare la pistola alla gola del rivale, posizionando l’arma sotto il mento.

“Sì ho litigato con un altro ragazzo prima di uccidere Santo Romano ma non ho mai estratto la pistola” – avrebbe dichiarato il 17enne, confermando la lite. Un tassello in più che sembra far presagire la chiara intenzione di trovare un pretesto per far esplodere la violenza, avvalorata già dal semplice fatto di uscire di casa con una pistola in tasca.

Poi l’ultima drammatica scena raccontata da un’altra testimone: “Ho visto Santo alzare la maglietta e mostrare il buco che aveva al petto”.

La fidanzata e gli amici, intanto, negano la versione fornita dal legale del 17enne: Santo è la vittima, non aveva aggredito nessuno, non ci sarebbe stato nessun pestaggio e nessuna spallata da parte sua. Avrebbe compiuto un gesto con la mano come per lanciare qualcosa (senza lanciare di fatto nulla). E in nessun caso il gesto folle di premere il grilletto di una pistola contro un ragazzo di 19 anni sarebbe giustificabile ed è assurdo che si faccia passare come una “reazione di difesa”.

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Casoria, finiscono a coltellate per le damigiane di vino: arrestate due persone

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Dalle parole ai fatti il passo è stato breve.

Al centro della contesa – iniziata a parole e poi finita a coltellate e a colpi di spranga – la proprietà di alcune damigiane di vino.

Due uomini, si tratta di due cognati, finscono in manette; altri due uomini (altri due cognati) e una donna, che è la sorella di due dei contendenti, finiscono in ospedale.
La vicenda è accaduta a Casoria, nel Napoletano.

I protagonisti, tutti incensurati, hanno rispettivamente 61, 66, 56 e 65 anni gli uomini, mentre la donna ha 58 anni. La controversia nasce poco prima di cena. Al centro della lite la proprietà di alcune damigiane di vino. Non si arriva a una soluzione sul problema fiaschi e la discussione sfocia nel sangue. Poco prima dell’arrivo dei carabinieri i quattro cognati se le danno di santa ragione e interviene anche la donna.
Il 61enne afferra un coltello e sferra due fendenti nel fianco del cognato 56enne. Il terzo cognato – il 66enne – impugna una spranga in ferro e colpisce alla testa il quarto parente, il 65enne.
Durante la lite viene ferita anche la donna, per lei un braccio fratturato.

I feriti ne avranno per 30 e 10 giorni. Le armi sono state sequestrate mentre i due assalitori sono stati arrestati. Gli indagati devono rispondere di tentato omicidio e sono stati trasferiti in carcere.

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