Un 18enne della provincia di Caserta, molto probabilmente per una bravata, è salito su un tetto di una scuola e quest’ultimo è crollato.
Il fatto sarebbe accaduto ieri in tarda serata sul tetto dell’Istituto Comprensivo Castel Volturno Villaggio Coppola D. D. in viale delle Acacie.
Il ragazzo era probabilmente in compagnia di altri coetanei quando si è arrampicato sul tetto che non ha retto e che gli ha fatto fare un volo di ben otto metri.
Soccorso dai sanitari e dai vigili del fuoco intervenuti con due squadre provenienti dai distaccamenti di Aversa e di Mondragone è stato poi trasportato d’urgenza alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno.
Dopo un delicato intervento per lesioni interne il ragazzo è ora ricoverato in prognosi riservata.
I vigili del fuoco hanno poi richiesto l’intervento del nucleo N.B.C.R. (nucleo batteriologico chimico radiologico) per la rimozione di alcune lastre di amianto di copertura del tetto cadute all’interno della scuola.
Ma com’è possibile che, considerata la pericolosità di questo materiale per la salute umana, quest’ultimo non sia stato già rimosso in precedenza dal tetto di una scuola che dovrebbe essere tra i luoghi più sicuri? E proprio in termini di sicurezza, com’è possibile che un tetto di una scuola, che dovrebe essere “ben saldo” crolli a causa del peso di un ragazzo? Sarebbe dunque potuto crollare anche con i ragazzi all’interno e quindi causando una tragedia peggiore, magari a seguito di un’allerta meteo o di un violento temporale?
Certi quesiti bisognerebbe porseli forse più spesso e magari i controlli alle strutture scolastiche dovrebbero essere più frequenti ed efficienti perchè le bravate dei ragazzi dovrebbero essere evitate (dopotutto chi da ragazzo non le ha fatte?!) ma le tragedie dovrebbero essere evitate ancor di più, soprattutto se ad essere a repentaglio è la vita dei ragazzi.