Una terribile tragedia è accaduta a Dosson di Casier, in provincia di Treviso: il 29 luglio un cancello ha travolto un bambino di 4 anni sotto casa sua, uccidendolo.
La massiccia cancellata, in via IV Novembre, si sarebbe staccata causando la morte del piccolo Tommaso Tiveron perchè sprovvista dell’ultimo bullone, quello della chiusura.
A dare l’allarme al 118 erano stati la mamma e il papà, presenti al momento dell’incidente. Il bambino era stato soccorso da medici e infermieri e trasportato d’urgenza al pronto soccorso del nosocomio trevigiano, ma le sue condizioni erano apparse da subito disperate. Il bambino è morto il 31 luglio.
Il sostituto procuratore Davide Romanelli vuole capire il perché non fosse presente l’elemento smontabile, il bullone, giunzione tra due parti meccaniche, che serviva a tenere stabile il manufatto in ferro.
La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per omicidio colposo per ora, a carico di ignoti. Fin dal momento dell’incidente il sostituto procuratore ha disposto il sequestro del cancello e una serie di accertamenti tecnici affidati ai carabinieri e ai tecnici dei vigli del fuoco
Da chiarire c’è, soprattutto, se il bullone non sia mai stato messo o se per caso qualcuno lo abbia smontato. Per questo sono stati sentiti l’impresa che ha installato il cancello e il fabbro che lo ha realizzato e predisposto per il montaggio. Il cancello avrebbe dovuto essere dotato di fermi, perni e binari per i movimenti di aperture e chiusura delle ante.
L’inchiesta, condotta dai carabinieri della Stazione di Casier, coadiuvati dai tecnici dei vigili del fuoco, è stata focalizzata sul sistema di controllo e su quello relativo alla stabilità del cancello.
A quanto emerge dalla Procura il cantiere era stato consegnato alla famiglia Tiveron. E la circostanza per cui il manufatto non fosse stato elettrificato è un particolare che gli investigatori non tengono in considerazione; in primo luogo perché la sua stabilità è indipendente dalla automazione e in secondo luogo perché questa, particolarmente costosa, sarebbe potuta avvenire successivamente alla corretta installazione.
Strazianti le parole ed il racconto dei genitori: “Tommy non c’è più. Dio mio. Dentro di noi sapevamo che il suo destino era segnato. Ma un conto è sapere e un conto è rassegnarsi. Ed è umano sperare l’insperabile. Anche se i medici ci avevano già spiegato tutto. Era abituato a chiudere le porte, ha forse toccato il cancello nel tentativo di chiuderlo. Una delle ante è uscita dalla guida, non era stata fermata, non capiamo come sia possibile. Era pesante e gli è caduta addosso. Quando siamo usciti era lì, immobilizzato dalla cancellata”.
Oggi 5 agosto alle 9,30 presso la chiesa parrocchiale di Dosson, i funerali e l’ultimo saluto al piccolo Tommaso. Al termine la salma raggiungerà il crematorio di Treviso.