Afragola

AFRAGOLA. Consiglio sul rendiconto deserto. Grillo oltre la solitudine perde anche la faccia

Pubblicato

il

AFRAGOLA – Di brutte pagine si registrano a iosa negli ultimi tempi a queste latitudini ma quella di oggi forse le supera tutte. La maggior parte dei consiglieri di maggioranza, nonostante le scadenze impellenti per approvare il rendiconto del bilancio, dettate anche dalla diffida prefettizia, decidono di non presentarsi in aula e fare andare il Consiglio Comunale deserto.

Una maggioranza irresponsabile e spavalda costringe ancora una volta il sindaco Grillo a scappare dall’aula con la coda fra le gambe. Si, perché questa è l’unica lettura da dare al comportamento del primo cittadino che neanche davanti a questa evidenza decide di mandarli tutti a casa e dimostrare una punta d’orgoglio, non tanto per sé ma per la città intera.

All’appello erano presenti solo il duo di Campania Libera, la Consigliera Di Maso, il Consigliere Zanfardino e il Presidente del Consiglio Tommaso Bassolino. Tra i grandi assenti c’è da registrare Biagio Montefusco che evidentemente qualche altro mal di pancia ha cominciato a maturare negli ultimi tempi. Non era inaspettata invece l’assenza della Lega che già da diversi giorni, noncurante di quanto stia succedendo al suo dominus, continua a produrre documenti per chiedere il secondo assessore. Insomma il Sindaco, con le dimissioni del Prof. Corcione era rimasto solo, adesso, non mandando tutti a casa, dopo il “piattino” presentato dai suoi stessi consiglieri, comincia a perdere la visione della propria faccia allo specchio la mattina.

La cosa naturale da fare ne sarebbe stata una per il primo cittadino. Onde evitare di farsi prescrivere un “TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio)” dal Prefetto se a quest’ultimo fossero arrivate per la terza volta le dimissioni, la cosa migliore da fare fosse stata quella di azzerare la giunta, esecutivo a casa e riservarsi la scelta di nuovi nomi proposti dai gruppi politici. A quel punto sarebbe stata sicura la scelta del legislativo di mandarlo a casa, ma quanto meno ne sarebbe uscito a testa alta, con la motivazione che gli fosse stato impedito di aver voluto cambiare le cose per il bene della città.

Un uomo di buon senso, come lui ama definirsi, avrebbe agito così perché oggi in aula e fuori dall’aula, a nessuno gli è mai sfiorato l’idea di aver agito per il bene pubblico e quindi una volta avuta l’ennesima dimostrazione che questa maggioranza agisce solo secondo i propri interessi, perché restare ancora aggrappato alla poltrona e continuare a collezionare figure barbine?

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Popolari

Exit mobile version