Si teme sempre più l’arrivo di una seconda ondata di Coronavirus in Campania.
L’aumento di casi di coronavirus preoccupa e non poco non soltanto il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca ma anche i medici napoletani.
Sono 14 le persone ricoverate al Cotugno di Napoli, l’ospedale napoletano per eccellenza in prima fila contro il Covid. Di questi, tre sono in gravi condizioni, rendendo necessario il trasferimento in Rianimazione o in terapia sub-intensiva.
Come indica “Il Mattino” le condizioni del paziente di Giugliano, giunto in ospedale con la moglie, sono sempre più gravi.
Alla febbre, che da un paio di giorni non passava si sono affiancati i tipici sintomi dell’infezione da Covid-19: la polmonite gli ha provocato una grave insufficienza respiratoria con livelli di ossigenazione del sangue molto bassi.
In serie condizioni sempre al Cotugno un secondo paziente, non anziano, ricoverato in sub intensiva di ritorno da un viaggio nei Balcani. Grave anche un terzo paziente napoletano ricoverato nel Covid center di Scafati.
A Napoli città intanto si registrano tre nuovi ricoveri per Sars Cov-2: uno al Cotugno, un giovane di 20 anni già positivo al tampone che accusa febbre e affanno che è ricoverato nel reparto di degenza ordinaria; gli altri due sono stati invece dirottati al Covid center di Napoli est in trasferimento il primo dall’Ospedale del Mare, dove era in degenza per cure relative a una neoplasia del sangue, e l’altro dal Pellegrini dove il paziente era giunto per una frattura alla spalla. Tutti erano negativi ai test sierologici per la ricerca di anticorpi, come spesso accade negli asintomatici.
Nell’hub del Cotugno con l’ultimo arrivato salgono a 18 i ricoverati di cui 8 in sub intensiva. Gli altri 10 sono in degenza ordinaria. Al covid di Napoli est sono 8 i ricoverati.
Da martedì il test sierologico sarà praticato in tutti i pronto soccorso della Asl di Napoli. A Caserta sono una quindicina i pazienti ricoverati a Maddaloni. Resta tranquilla, invece, la situazione nell’avellinese e nel Sannio mentre nel Covid center di Scafati (Asl Salerno) sono 17 i degenti legati al focolaio di Salerno città e a quelli del Cilento, in particolare di Pisciotta. Un degente napoletano non anziano è in gravi condizioni.