Continuano ad aumentare i ricoverati all’Ospedale Cotugno di Napoli: adesso sono 15, di cui 3 in gravi condizioni.
Il responsabile del Pronto Soccorso dell’Ospedale Cotugno, il Dottor Nicola Maturo, intervistato da Fanpage, ha affermato:
“La novità è che i casi gravi non colpiscono più gli anziani, ma soprattutto i giovani, nella fascia di età tra i 30 e i 55 anni.
Sicuramente i ricoveri sono aumentati. Stiamo rivedendo situazioni alle quali avevamo assistito nel mese di marzo, come severità di patologia come quadri radiologici. Ma soprattutto mentre a marzo erano soggetti anziani, tra virgolette, questi che stiamo vedendo adesso sono molto più giovani.
Il virus continua a circolare e c’è poca attenzione da parte della gente comune ma anche delle autorità che devono fare i controlli, forse, e quindi purtroppo la gente continua a infettarsi. Ma forse anche perché gli anziani hanno più paura, rispetto ai giovani, e sono più attenti. Basta fare un giro per Napoli. Purtroppo la gente pare che si sia dimenticata tutto. Non ha più paura
Per il momento stiamo usando le terapie utilizzate a maggio-giugno quando c’erano ancora pochi casi. L’idrossiclorochina è stata messa da parte. Stiamo usando come antivirale il remdesivir e una associazione tra idrocortisone e eparina, un anticoagulante, e, se è il caso, anche assistenza respiratoria.
Il mio consiglio è di usare la mascherina, lavarsi le mani il più spesso possibile ed evitare raduni eccessivi e promiscuità, come feste e banchetti senza mascherina.
Per l’Ospedale Cotugno erano stati previsti tre scenari, uno iniziale, che stiamo vivendo adesso, in cui erano stati destinati al Covid-19 18 posti di ricovero regolare, 8 di terapia sub-intensiva e 8 di intensiva, per un totale di 32 posti letto.
Stiamo arrivando ora in seconda fascia in cui i posti vengono raddoppiati: da 18 si passa a 32 per il ricovero ordinario, 16 di sub-intensiva e 16 di intensiva. La terza fascia prevede tutto l’ospedale. Ma per il Covid ci sono anche l’Ospedale del Mare, il Loreto Mare, 40 posti letto del Cardarelli che al momento sono poco usati“.