La laurea è un traguardo importante per ogni ragazzo ed è motivo d’orgoglio per genitori e familiari che assistono al lungo percorso. Se però a laurearsi è una ragazza con delle problematiche serie allora le cose stanno diversamente e la laurea non è più un semplice traguardo ma un’importante vittoria.
Chiara ha 26 anni e le difficoltà che ha dovuto affrontare lungo il suo percorso di studi sono sicuramente non poche. E non si parla di professori incomprensibili, esami insostenibili, lunghe ore sui libri o assistenti “malevoli” ma di barriere architettoniche, difficoltà d’espressione, impossibilità nel muoversi e forse anche nel gestire la “quotidianità” di ogni altro ragazzo della sua età.
Chiara però con questi problemi ci è cresciuta ed ha imparato non solo ad affrontarli ma anche e soprattutto a conviverci. La sua storia, grazie a sè stessa e a coloro che l’hanno sostenuta e affiancata ha così dell’incredibile.
Cieca ed affetta da una forma di paralisi parziale, la tetraparesi spastica, è riuscità a laurearsi presso l’Università di Napoli “Suor Orsola Benincasa” in lingue per la comunicazione e la cooperazione internazionale e con il massimo dei voti: 110 e lode.
La mamma ha spiegato che i problemi sono iniziati alla nascita: Chiara è nata prematura, a 6 mesi. Ma tutto può diventare diverso se lo si affronta con passione e così la grinta della mamma le ha trasmesso l’amore per le lingue.
Il merito è stato però anche degli insegnanti ed in particolare del Professore Ciro Ranisi, suo relatore, che è stato capace di farla appassionare alla materia facendole dimenticare ogni difficoltà.
Nel percorso di vita di una persona la laurea è una tappa importante, è un trampolino di lancio dal quale far partire i propri sogni, intanto Chiara è riuscita a realizzare il suo di sogno, dimostrando che tutto può essere differente se non ci si arrende alle difficoltà.