Bruno Vespa ha intervistato Vincenzo De Luca all’Assemblea Alis, concentrando le sue domande sul Coronavirus e sul futuro del nostro paese.
La prima domanda di Vespa è rivolta all’azione “terroristica” di De Luca, con la quale il Presidente della Regione è riuscito a tenere lontano il Covid dalla Campania: “Possiamo riconoscere che il timore era esagerato?“.
“No, io credo anzi che abbiamo contribuito a salvare la Campania perchè siamo in una regione che ha la più alta densità abitativa d’Italia. Nei Quartieri Spagnoli di Napoli abbiamo 30000 abitanti per kilometro quadrato. Io da quando è cominciata questa storia ho avuto il terrore di perdere il controllo del territorio. Perchè se avessimo perso il controllo nell’area metropolitana di Napoli avremmo avuto un’ecatombe e avremmo contato i morti a migliaia. La grande preoccupazione è dovuta anche al fatto che siamo in un territorio con comunità che vanno disciplinate” risponde De Luca.
Continuando “Noi abbiamo anticipato di 20 giorni misure che poi ha preso il governo, ma 20 giorni dopo. Io ricordo una data: il 22 febbraio. Il 22 febbraio abbiamo bloccato le gite scolastiche. Poi subito dopo abbiamo chiuso i locali della movida. Dunque sinceramente credo che abbiamo fatto un miracolo, anche perchè, non se ne parla mai in Italia, ma la Regione Campania è quella che riceve meno di tutte le regioni d’Italia nel riparto del Fondo Sanitario Nazionale“.
Precisando che “la Campania riceve 45 Euro pro capite in meno rispetto ad un cittadino del Veneto, 40 euro pro capite in meno rispetto alla Lombardia, 65 euro pro capite in meno rispetto all’Emilia Romagna. C’è un blocco di gente che fa finta di credere nell’Unità nazionale“.
“Il meccanismo alla base è che 15 anni fa si è deciso che il riparto del fondo sanitario dovesse avvenire sulla base di due criteri: l’età anagrafica della popolazione, e la Campania è la Regione più giovane d’Italia e la deprivazione sociale, cioè il livello di reddito e le condizioni ambientali che sono determinanti. Abbiamo una regione che ha tre anni di aspettativa di vita in meno. Nel corso degli anni i criteri si sono ridotti ad uno: quello dell’età anagrafica. Quindi, sulla base di questo criterio, in Campania veniamo depredati di 300 milioni di euro” ha affermato il Presidente della Regione.
Sostenendo “Quando si è parlato del Mes si prevedevano 3 miliardi e due per il comparto sanitario a livello nazionale destinato alle regioni. Hanno ipotizzato di fare un riparto sulla base della spesa storica per cui la Campania avrebbe avuto meno risorse rispetto al Piemonte che ha un milione e mezzo di abitanti in meno. Questa è una delle vergogne di questo paese“.
“Siamo ogogliosi che, a metà marzo, quando in Lombardia i morti erano in mezzo alla strada, abbiamo messo a disposizione 22 posti di terapia intensiva a Napoli, ricordandoci che siamo la terra di Francesco De Santis e che per noi l’Unità Nazionale è un valore irrinunciabile” ha affermato il Governatore con orgoglio.
Proseguendo “Noi da quando abbiamo cominciato a lavorare abbiamo calibrato la nostra programmazione sull’ipotesi pessimistica. Abbiamo costruito la Task Force e abbiamo un gruppo di medici di valore mondiale all’ospedale Cotugno. Sono stati gli americani a dirci che l’ospedale più efficiente per il Coronavirus era a Napoli ed era il Cotugno“.
“Abbiamo cominciato a lavorare a fine febbraio sull’ipotesi di 5000 positivi in Campania. Abbiamo fatto operazioni di guerra e anche per questo ci siamo salvati. In 48 ore abbiamo svuotato interi ospedali, per fare reparti dedicati al Coronavirus. Abbiamo fatto scelte coraggiose. Noi abbiamo istituito zone rosse in mezz’ora” ha dichiarato De Luca.
“Quando io faccio l’ordinanza comunico ai prefetti che è in atto dalle ore ‘x’ la chiusura di un comune, di un paese, di un abitato. Dopodichè è responsabilità del prefetto e delle forze dell’ordine garantire che nessuno esca e nessuno entri” ha precisato il Governatore.
Affermando”Questo è il problema dell’Italia: l’Italia rimane il Paese del fare finta. Quando diciamo si fa la movida ma manteniamo il distanziamento di due metri, sappiamo tutti che è una grande palla“.
“Lei sta insinuando che siamo governati da una banda di dilettanti?” interviene Vespa e la ‘non risposta’ ed il “lei lo ha detto” lasciano intendere chiaramente il pensiero del Governatore della Campania che precisa “Diciamo che abbiamo la testimonianza di un quindicennio di sottocultura e di banalizzazioni“.
Vespa riporta poi l’intervento di De Luca ad una tematica più vicina all’argomento dell’Assemblea Alis, i porti Campani, determinanti per il turismo e chiede al Presidente della Regione se sono previsti interventi per potenziarli ed integrarli.
In merito il Presidente della Regione risponde: “Per quello che riguarda noi come Regione abbiamo un piano per le infrastrutture da 6 miliardi di euro. 3 miliardi e mezzo di investimenti per le ferrovie. Il resto per la viabilità stradale e la portualità. Abbiamo oggi risorse importanti per il porto di Napoli, 160 milioni di euro; 60 per quello di Salerno. Ovviamente viviamo alcune contraddizioni. La prima è che se c’è una materia nella quale la sburocratizzazione sarebbe vitale è quella della portualità“.
“Facciamo l’esempio di banane, così ci capiamo. Siamo ancora il paese nel quale per fare il dragaggio, l’escavo della sabbia, occorre il parere del Ministero dell’Ambiente. Gente che calcola le vicende della storia, diciamo, sulle epoche geologiche. Ora mi sono sempre domandato: prendete un secchio di sabbia, lo dovete portare in un laboratorio e farlo analizzare. Quest’operazione richiede un tempo di 24 ore, spiegatemi che diavolo fate per due anni?!“.
“L’ultimo parere che abbiamo avuto nel porto di Salerno dopo due anni era di questo tipo: potete fare il dragaggio ma la sabbia che prelevate dovete riversarla a 20 miglia dalla costa, ma per non più di uno spessore di 5 centimetri. Ora lei si domanderà, nei prossimi millenni, chi andrà a verificare se sono 5 centimetri?! Siete dei dementi!” afferma, senza peli sulla lingua, il Governatore.
“E’ per questo che mi è capitato di sostenere che in Italia la riforma più urgente da sostenere, proprio urgentissima è la riapertura dei manicomi. Li dobbaimo ricoverare tutti quanti” sostiene con ironia.
“La portualità può essere un investimento positivo per la Campania, abbiamo un investimento in corso ma abbiamo bisogno della sburocratizzazione radicale e di collegarci con le aree retroportuali“.
De Luca ritorna poi a parlare del Covid, “strumentalizzando Bruno Vespa” poichè “il soggetto fa opinione“: “Lei ha notato che parlando del Covid e dell’epidemia il sistema informativo di questo paese ha avuto il pudore di non ricordare mai che la Regione Campania, insieme col piano sanitario, ha approvato, unica regione d’Italia, un piano socio-economico del valore di un miliardo e in due settimane la Campania ha fatto arrivare i 2mila euro di contributi a 130mila imprese della Campania ed è in atto adesso un altro bando per le imprese turistiche”.
Conclude poi l’intervista con un intervento che gli sta particolarmente a cuore “Abbiamo poi fatto un’altra cosa di cui sono orgoglioso, dato a 230mila pensionati al minimo la possibilità di passare da 400 euro al mese a 1000 euro al mese per i mesi di maggio e giugno. Lo abbiamo fatto perchè siamo in Campania e siamo in una terra nella quale si rischia di andare sotto usura per 1000 euro. Avevamo il dovere di salvare la vita delle persone ma anche di impedire che la delinquenza organizzata non mettesse le mani sulle imprese“.