Attualità

La babele dei trasporti marittimi: troppi senza mascherina ma non è un “liberi tutti”

Pubblicato

il

Il caos regna sui collegamenti marittimi tra le coste Campane e le bellissime isole del golfo. Chi parte, si sa, ha voglia di vacanze e libertà, ma è legittima una libertà priva di sicurezza per sè stessi e per gli altri?

Pochissimi infatti indossano le mascherine durante il viaggio ed i controlli sono pressocché impossibili via mare. Ma la preoccupazione cresce sempre più e così aliscafi e traghetti sono finiti nel mirino di tutti coloro che temono fortemente il pericolo di contagio vista la mancanza di dispositivi di sicurezza individuali, gel per le mani e distanziamento.

Come riporta in prima pagina “Il Mattino” la situazione è esplosa domenica pomeriggio sui collegamenti Ischia/Pozzuoli ma ha avuto repliche, più o meno vistose, su tutte le altre rotte del Golfo.

I più preoccupati sono stati i medici che si trovavano a bordo, consapevoli dei rischi, ma anche tanti passeggeri rispettosi delle regole.

L’ammiraglio Pietro Velia, direttore marittimo della Campania, è il più convinto che non si può e non si deve tollerare nessuna violazione e così ha immediatamente convocato una riunione, che si è tenuta ieri mattina, con i rappresentanti delle compagnie di navigazione per ribadire che a bordo deve essere applicata la massima severità nel rispetto dei dispositivi sanitari di sicurezza.

Velia ha così sottolineato che «Il comandante può e deve richiamare non dimenticando il fatto che è un pubblico ufficiale. Il codice della navigazione è preciso, i passeggeri possono essere anche denunciati».

E’ stata inoltre fatta l’ipotesi di far salire sulle navi personale in borghese per verificare il rispetto delle norme.

Il problema principale è che non ci sono norme o strumenti per obbligare i passeggeri di un mezzo di trasporto pubblico ad utilizzare la mascherina e quando si viaggia via mare, questi consigli sono ancora più labili perché, una volta chiusi i portelloni, non esistono misure coercitive che possono obbligare al rispetto di quei consigli.

Certo, il potere del comandante a bordo è assoluto, ma finisce nel momento in cui ha segnalato all’Autorità marittima la presenza di persone indisciplinate. Ma una volta aperto il portellone di una nave su cui viaggiano più di 600 persone, è praticamente inimmaginabile rintracciare coloro che non hanno rispettato comportamenti coerenti con le indicazioni di bordo.

Nessuno, ovviamente, a bordo dei mezzi di trasporto, che siano di terra o di mare, può assumersi la responsabilità del contagio e pertanto dell’utilizzo di mascherine e del distanziamento.

Luca Cascone, presidente della commissione trasporti del Consiglio regionale ha infatti precisato che «Sono disposizioni obbligatorie perché nessun autista di bus, o capotreno, o comandante avrebbe mai accettato di svolgere un servizio assumendosi in prima persona una responsabilità diretta. Quando i mezzi sono in movimento non esistono interventi sanzionatori veri e propri. Come si fa ad immaginare un autista di un bus che si ferma per far scendere un passeggero senza mascherina. O, peggio, immaginare che da un traghetto si collochi su una scialuppa chi non rispetta l’uso dei dispositivi individuali di sicurezza».

 

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Popolari

Exit mobile version