Graza Resicata aveva 80 anni e dopo aver ricevuto un avviso di sfratto dalla NapoliServizi, la società partecipata del Comune di Napoli che gestisce il patrimonio immobiliare, è stata colpita da un infarto ed è ieri morta in serata.
La diffida con l’intimazione di rilascio dell’appartamento in via Posillipo, all’altezza dell’ex deposito Anm, era solo un avviso amministrativo, non uno sfratto esecutivo perché il contratto di fitto era scaduto l’anno scorso e il Comune voleva riacquisire l’immobile che fa parte del patrimonio indisponibile, quindi non quello di Edilizia Residenziale Pubblico.
La differenza è che mentre per quest’ultimo vale una procedura specifica per le case popolari, che non prevede sfratti, a meno della decadenza dei requisiti, ma solo sgomberi, per il primo caso, invece, ossia del patrimonio indisponibile, i contratti sono di locazione di tipo commerciale, simili a quelli dell’affitto privato. L’anziana signora viveva in uno degli appartamenti in via Posillipo, all’altezza dell’ex deposito Anm.
Quella stessa palazzina era finita al centro di un’inchiesta della Corte dei Conti, alcuni anni fa, perché affittata dal Comune a prezzi stracciati.
Nel caso dell’appartamento occupato dalla signora, secondo la NapoliServizi, era di patrimonio disponibile, con contratto commerciale, ma il canone del contratto era stato fissato a tariffa Erp, in base a una delibera del Comune, poi revocata.
Palazzo San Giacomo comunque aveva deciso di recuperare l’appartamento al termine del contratto, scaduto l’anno scorso.
Da qui, l’intimazione di rilascio entro 30 giorni recapitata all’anziana, che serviva ad interrompere l’eventuale rinnovo del contratto. Ma la signora Grazia purtroppo è deceduta ieri sera nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Cardarelli, non reggendo probabilmente allo choc della notizia. Il suo cuore non ce l’ha fatta. Il Comune ha annunciato che aprirà un’indagine interna per chiarire l’accaduto.
L’avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia della signora Resicata, che difende anche altri inquilini comunali diffidati, ha spiegato: “Avevamo già avvisato il Comune di Napoli negli scorsi mesi, quando sono arrivati altri avvisi, della precarietà delle condizioni di salute della signora che sarebbero potute peggiorare. Nell’ultima lettera inviata dal Comune si intima di rilasciare l’appartamento entro il 7 luglio alla presenza della Polizia Municipale e della NapoliServizi. Se questo non è uno sfratto, ma una ‘procedura amministrativa’, come sostiene l’amministrazione comunale, nella lettera non c’è scritto. Ed è quella lettera che si è vista recapitare la vecchia di 78 anni che 8 anni fa, dopo 15 anni di calvario per cercare una casa, aveva ottenuto l’assegnazione legittima, pagando il canone stabilito dal Comune di Napoli”.
“Il Comune dice che si poteva fare opposizione? Ma la signora non ha mai avuto nessun atto dal Comune, l’unico atto sono quelle lettere a cui come legali abbiamo risposto tramite pec, senza ricevere mai risposta. Il Comune dice che il contratto era scaduto nel 2019? Il Comune non ha fatto la disdetta del contratto 6 mesi prima della scadenza, pertanto il contratto si è rinnovato tacitamente. Certo, questo non è un contratto normale, è per persone meno abbienti, ma comunque dovevano disdirlo. La casa peraltro fu consegnata alla signora anche con un anno di ritardo” ha concluso il legale.