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GIUGLIANO. Il progetto civico del centrodestra si frantuma davanti al potere dei partiti

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GIUGLIANO – Chi si aspettava fuochi d’artificio e botti da capodanno alla Conferenza stampa della parte del centrodestra riferibile al progetto legato alle figure di Alfonso Sequino, Anna Russo e Francesco Aprovitola è rimasto deluso.

La Conferenza Stampa si è rivelata un vero e proprio bluff di tutto quanto il progetto. Un cammino politico sbandierato ai quattro venti da diversi mesi, lotte intestine al centro destra tese alla legittimazione di esso e paroloni volati attraverso qualsiasi mezzo di diffusione all’indirizzo della parte partitica del centrodestra dissolto davanti ai fatti e all’impossibilità di poter creare una seria alternativa a ciò che agli Stati Generali dei partiti si stava decidendo per la terza città più popolosa della Campania.

Una conferenza stampa sotto tono e con due relatori lasciati soli in balia delle domande più imbarazzanti, visto che il tanto decantato progetto partito con le liste di sei ex consiglieri comprese quelle di Luigi Guarino si è visto esaurito stamattina date le pesanti assenze dello stesso Guarino e di quello che doveva essere il candidato Sindaco Alfonso Sequino.

La patata bollente è stata lasciata nelle mani di Anna Russo e di Francesco Aprovitola che davanti alla stampa presente hanno dovuto spiegare il perché della convocazione della conferenza e dell’assenza dei due personaggi politici principali di quella che doveva rappresentare la parte civica del centrodestra.

Se doveva essere una conferenza stampa tesa a spaccare il centrodestra, allora è stata inutile l’idea visto che da mesi entrambe le fazioni si tirano fango addosso in maniera gratuita e se la stessa doveva ottenere il risultato, questo risultato è stato ampiamente disatteso visto che da indiscrezioni Luigi Guarino si sarebbe già accordato con la parte partitica del centro destra appoggiando la candidatura di Pietro Giuseppe Maisto in cambio di un posto tra le candidature di Caldoro alle prossime elezioni regionali.

Con l’assenza pesante di Guarino, anche Alfonso Sequino ha deciso di disertare la conferenza stampa di stamattina, lasciando dietro al tavolo degli oratori solo Anna Russo e Francesco Aprovitola che nell’imbarazzante ruolo di dover spiegare alla stampa perché il candidato sindaco da loro scelto era assente, hanno risposto che in realtà il nome di Alfonso Sequino è sempre stato fatto dagli addetti ai lavori e che in realtà lo stesso non si è mai esposto sotto questo punto di vista. Ovvia dichiarazione di circostanza dato che anche le pietre sanno benissimo che Alfonso Sequino abbia incontrato tutte le parti del centrodestra dichiarandosi auto candidato a sindaco di Giugliano.

Al netto del politichese usato durante tutta la conferenza stampa, le dichiarazioni significative escono dalla bocca di Anna Russo che ammette che il nome da loro voluto è quello di Alfonso Sequino perché espressione di una lotta nata all’interno del Consiglio Comunale facendo una dura opposizione a Poziello e che in realtà loro non hanno mai considerato Giuseppe Maisto come un esponente del centrodestra in grado di rappresentare la perfetta sintesi della coalizione formata da parte civica e partitica. Ma non chiude del tutto le porte a Maisto, anzi, un piccolo gesto di apertura c’è perché durante il suo discorso Anna Russo lascia intendere che quel gruppo civico che si è formato all’interno del centrodestra resta a disposizione dell’ascolto laddove Maisto li vorrebbe incontrare per sapere e valutare le proposte messe sul tavolo.

Il dato politico che si può trarre da questi ultimi eventi può avere una doppia lettura. La prima è che non avendo la forza di contrastare un potere come quello rappresentato dall’ex Sindaco Pianese e dallo stesso Caldoro, visto che Pietro Peppe Maisto è espressione del primo e amico del secondo, il progetto Sequino sia naufragato dinanzi all’imposizione dei partiti, consegnando, a differenza del centrosinistra il cui cuore elettorale è rappresentato da una nuova classe dirigente, l’intera coalizione alla vecchia classe dirigente del centrodestra.

La seconda lettura che si può dare, invece, è totalmente critica nei confronti della parte civica del centrodestra ed è quella della sprovvedutezza, in quanto si è partiti a spron battuto a dare addosso a quelli che per mancanza di mezzi diventeranno i loro prossimi alleati e giocarsi nel peggiore dei modi le proprie carte, visto che alla fine se decideranno di entrare nella coalizione con Maisto Sindaco lo dovranno fare col capo cosparso di cenere e senza imporre o avanzare pretese. In maniera diversa proprio non riusciamo a dare una giustificazione alla diserzione di Sequino dalla Conferenza Stampa

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