Non potevamo aspettarci di meglio, la situazione sta devastando una città che fa dei tre mesi estivi il suo unico e principale sostentamento.
Il turismo balneare è una realtà a cui la città di Mondragone si appella ogni anno. A dire la verità negli ultimi anni, grazie anche ad un piccolo rinnovamento e alla messa in funzione dei depuratori ( a lungo tenuti spenti), stava ritrovando quella vena positiva avuta durante il boom dei primi anni 2000.
Il covid però ha puntato la città Casertana: il focolaio bulgaro alle palazzine ex Cirio è stata una batosta. Nonostante non sia tutta la città ad essere sottoposta a quarantena, le spiagge sono risultate vuote durante tutto il weekend ( il primo dall’esplosione dei contagi).
Alcuni proprietari di lidi su tutta la costiera mondragonese, hanno lamentato le troppe disdette arrivate nell’arco di alcuni giorni. ” Le liste erano piene alcune settimane fa, ora tutti non vogliono venire più“.
La paura aleggia dunque su turisti e bagnanti. Pochi ombrelloni nel fine settimana sono scesi in spiaggia, e quei pochi sono di residenti della zona. Uno dei quali ha spiegato:” Io ho mia madre che fu deportata ad Auschwitz ed è russa, qua siamo sempre stati accoglienti, siamo un popolo multietnico da sempre. Ma questi bulgari non vogliono sottostare alle regole civili, la colpa è solo loro.”