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Napoli

Napoli De Luca apre il cantiere di Scampia: investimenti da 500 milioni

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Questa mattina il presidente della regione Vincenzo de Luca e l Ente Autonomo Volturno Umberto de Gregorio hanno presentato alla stampa un progetto di 50 milioni di euro che verrà completato nei prossimi 4 anni. Si tratta della stazione di Vittorio lungo il viale Umberto Maddalena, nei pressi dell’aeroporto militare di Capodichino.

Il presidente De Luca ha così affermato :”Con questo intervento  completiamo l’anello che chiude la metro di Napoli e serviamo un quartiere importante come Capodichino e lo facciamo con un investimento complessivo, di quasi mezzo miliardo di euro. Ma non basta.

Ci saranno anche manutenzioni esterne ad Eav e quindi riqualificheremo in maniera generale il territorio. Siamo orgogliosi di dire che nel giro di un anno e mezzo, massimo due, ultimeremo tutta la rete su rotaia sino all’aeroporto”.

Soddisfazione vi è anche dalla parte di Umberto de Gregorio che descrive come sarà il programma da ora fino al 2023:”Ogni anno apriremo una stazione per arrivare al 2023 con la chiusura dell’anello per Eav. Lo scorso venerdì abbiamo firmato un contratto, per acquistare altri 10 nuovi treni.

Per una volta, possiamo dire, che programmiamo linee nuove e provvediamo all’acquisto delle vetture necessarie a percorrerle in maniera efficace”

Infine il presidente De Luca conclude col dire: “In sostanza l’epidemia è sotto controllo e visto che andiamo verso l’estate ci sembrava opportuno rendere facoltativo l’uso delle mascherine.

Nei luoghi chiuso però, è obbligatorio continuarla a mettere, così come nei luoghi pubblici dove ci sono assembramenti”.

Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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