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Trovato il relitto della Nuova Iside a largo di Palermo. S’indaga sulla colpevolezza della petroliera

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La Marina Militare l’ha trovato a quasi 1.400 metri di profondità a circa trenta miglia a Nord di Palermo. Il relitto del peschereccio Nuova Iside, ‘scomparso’ dai radar lo scorso 13 maggio nelle acque tra San Vito Lo Capo e Ustica è stato finalmente individuato.

Due morti ed un disperso tra quanti si trovavano a bordo. La procura di Palermo indaga; si ipotizza lo scontro con una petroliera. Nelle ricerche sono stati usati mezzi sofisticati della Marina con il supporto della Guardia Costiera. In particolare, sono stati impiegati dei sensori ed un veicolo filoguidato del Comando Subacquei e Incursori (Comsubin).

La ricerca del cacciamine Numana è stata molto difficile a causa delle profondità del fondale, la presenza di forti correnti marine, l’incertezza della posizione dell’affondamento e le condizioni meteorologiche non ottimali, spiega la Marina.

La conferma dell’identità del relitto è stata ottenuta grazie ad alcune immagini del nome scritto sulla fiancata.

Sempre oggi pomeriggio è terminato l’accertamento nel porto di Augusta sulla petroliera Vulcanello, la nave che secondo l’inchiesta della procura di Palermo si trovava nella stessa rotta della Nuova Iside, il peschereccio di Terrasini affondato nelle acque di San Vito Lo Capo la notte del 13 maggio.

I carabinieri del Ris hanno prelevato 25 campioni che saranno analizzati nei prossimi giorni. Si rischia l’omicidio colposo e l’ omissione di soccorso, visto che quel giorno hanno perso la vita tre persone: Matteo e Giuseppe Lo Iacono, ma anche Vito Lo Iacono, il cui corpo non è stato ancora ritrovato.

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