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ARZANO. Manifesti anonimi contro un funzionario. Si faccia chiarezza. Intervenga lo Stato

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ARZANO – Una cittadina operosa e tranquilla, in un decennio è stata risucchiata in un vortice di odi, pettegolezzi, cattiverie, vendette intrafamiliari degne di una vera e propria saga, i cui protagonisti intimidiscono per la grande capacità di denigrazione e per le protezioni a cui sanno ricorrere.

È di ieri l’affissione abusiva di un manifesto che sembra l’ingrandimento di un vecchio articolo di cronaca di un giornale a diffusione metropolitana.

Il manifesto affisso ieri, però, è anche l’ennesima riprova dell’inerzia della Commissione Straordinaria che, basandosi sul semplice buon senso, al terzo commissariamento dell’Ente, avrebbe dovuto operare una anche superficiale riflessione sul protagonismo, le funzioni e le disfunzioni dei dipendenti comunali collocati nei posti “caldi”: l’ufficio tecnico, innanzitutto.

La Prefetta D’Orso ha accesso alla relazione integrale su cui si è fondato il terzo scioglimento e, a meno che non la consideri carta straccia, dovrebbe – con i suoi poteri straordinari – intervenire proprio sulle aree sensibili lì indicate, predisponendo almeno la rotazione dei dipendenti dell’ufficio tecnico, alcuni dei quali provenienti da ben altre mansioni.

Gli stessi dipendenti nello stesso ufficio nevralgico dal primo al terzo scioglimento!

Il tecnico, chiacchierato, a cui si fa riferimento in un manifesto abusivo affisso ieri per le strade della Città, è stato recentemente promosso dalla Commissione Straordinaria, sembra, senza il possesso dei titoli necessari: forse una vendetta su qualcosa in sospeso?

Lo stesso tecnico è il plenipotenziario responsabile dell’ufficio urbanistica, colui il quale compie istruttorie per concedere o negare autorizzazioni di varia natura: forse ha richiesto a qualche malcapitato l’aggravio documentale di elenchi infiniti di documenti, magari già presentati e in possesso dell’Ente, ma che improvvisamente sono spariti? O ritarda eccessivamente il lavoro d’istruttoria di qualche fascicolo, mentre altri sono smaltiti in modo più celere e ciò provoca reazioni inconsulte?

D’altra parte è di qualche settimana fa la notizia di fatti strani che accadono in città, che ne richiamano la sua funzione di caposettore dell’urbanistica, leggi palazzo con piscina, due singolari vicini di casa, modificazione di destinazioni d’uso di intere proprietà.

Queste e tante altre potrebbero essere le supposizioni, ma certamente la locale Tenenza dei Carabinieri saprà fare chiarezza in modo celere e netto e saprà individuare i responsabili della ennesima puntata della saga che, a tutti i costi, si vuole far vivere agli arzanesi.

Manca ancora, però, quello che bisognerebbe fare con ogni urgenza: la Commissione straordinaria avrebbe dovuto innanzitutto rifondare l’ufficio tecnico, per riorientarne le attività nella loro naturale funzione di servizio al cittadino, a garanzia di legalità e di imparzialità, di correttezza e di celerità.

Gli arzanesi sono stufi del clima avvelenato, delle faide interne all’Ente, di tristi odi familiari e della costante delegittimazione delle Istituzioni: lo Stato intervenga quanto prima e si assuma la responsabilità di cambiare il corso degli eventi a cui la Commissione straordinaria assiste impassibile.

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