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PD. Sarracino dice no a Domenico Russo nelle file di De Luca. Russo: “Non ho mai sostenuto il segretario”

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NAPOLI – “Rimango sconcertato dalle parole del segretario provinciale del PD Marco Sarracino riportate stamattina sulle pagine di Napoli del quotidiano ‘Il Mattino’. Devo prendere atto ancora una volta che il PD non perde occasioni per fomentare beghe interne che non so fino a che punto possano giovare alla competizione elettorale. Mi meraviglia però ancor di più che a porre certi veti sia un giovane come il segretario provinciale che dovrebbe avere una visione più ampia, più moderna ma soprattutto dovrebbe informarsi meglio, leggere perbene i documenti prima di “sparare” sentenze. Il ruolo glielo impone. Essere segretario di un partito vuol dire impersonare a pieno i suoi ideali e da sempre il PD è un partito dalle idee garantiste e non giustizialiste. La sinistra italiana da sempre è stata contro ai tagliatori di teste. Mi spiace per Sarracino che ha preso una cantonata colossale, le 1500 pagine della relazione della DDA pongono la figura di Aurelio Russo come argine al sistema “Cesaro” e quindi di cosa vogliamo parlare? Da anni lotto sul mio territorio contro le ingiustizie e vuol dire che per me questa campagna elettorale dovrà cominciare in salita, lottando per primo contro chi dovrebbe essere mio alleato ma non mi rammarico per questo, le sfide mi piacciono!”

“Non ho mai sostenuto Marco Sarracinocontinua – e la sua recente intervista conferma le mie scelte. La sua elezione a Segretario Provinciale è stata una farsa. Come può, proprio lui, mettere in dubbio la mia integrità? Io e la mia famiglia siamo parte lesa! Lo dicono le carte della DDA, a cui va tutta la mia gratitudine. La recente operazione dei Carabinieri ha messo in luce fatti e vicende che dovrebbero indurre il partito napoletano ad un’assunzione di responsabilità, verso territori per troppi anni abbandonati alla camorra e al malaffare. Noi ci abbiamo sempre messo la faccia risultando l’unico argine a questo sistema. Invito Marco Sarracino a leggersi meglio i documenti e a lottare per il rilancio dell’intera area a nord di Napoli con quelle persone libere e oneste che non si arrendono all’idea che tutto è perduto. A questo punto mi aspetto che Sarracino chieda ai parlamentari del PD di votare per l’autorizzazione a procedere contro Cesaro.

Queste le parole di Domenico Russo prossimo candidato al Consiglio Regionale nelle liste del governatore De Luca che suo malgrado si è visto inserito tra i nomi degli indesiderati, trasformisti e dei transfughi da Forza Italia dal Segretario provinciale del PD sulle pagine de ‘Il Mattino’ stamattina. “Stop ai trasformismi, il primo No è per Russo di Sant’Antimo” queste le testuali parole riportate dal quotidiano di via chiatamone e che il segretario dem lo inserisce tra gli impresentabili per essere figlio dell’ex sindaco di Sant’Antimo Aurelio Russo sciolto perché la maggior parte dei consiglieri si dimisero nel Luglio 2019 e successivamente lo stesso Consiglio Comunale è stato sciolto – Marzo 2020 – per infiltrazioni camorristiche.

Una brutta cantonata quella presa dal Segretario Sarracino visto che da quello che si evince dalla relazione stilata dalla DDA di Napoli eleva l’ex sindaco Aurelio Russo come un baluardo anticamorra e contro il sistema che da anni avevano creato i “Cesaro” sul territorio e questo testimonia il fatto che forse Marco Sarracino non si sia letta neanche una pagina della famosa relazione, cosa molto grave per un segretario provinciale di un partito che governa la nazione.

Un’altra falla nel ragionamento da giustizialista che fa il segretario sarebbe quella di attribuire le colpe – attribuibili solo per il segretario in questo caso – del padre al figlio. Ricordiamolo, anche al segretario – seppur giovane d’età dimostra di aver appreso molto bene tutto quello che nel 2018 ha fatto implodere il partito democratico su tutto il territorio nazionale – che a candidarsi sarà il figlio dell’ex sindaco di Sant’Antimo e non lui personalmente e a riguardo ci sono parecchie sentenze della Cassazione che, facendo giurisprudenza, attestano che anche costituendo un fumus, la parentela non deve costituire pregiudizi nella maniera più assoluta.

La cosa che taglia la testa al toro, inoltre, è che Domenico Russo, tra l’altro, molto probabilmente non sarà neanche candidato nella lista del PD, quindi di cosa vuole parlare il segretario provinciale Marco Sarracino? O il PD vuole avere anche l’ultima parola sulla costituzione dell’intera coalizione? Perché se è così uno dei due tra Marco Sarracino e Leo Annunziata deve avere il coraggio di uscire allo scoperto e dirlo chiaramente.

Il dato allarmante invece che ne esce fuori dalle dichiarazioni è che le figure di Paola Raia ex Consigliera regionale PDL e Flora Beneduce transfuga di Forza Italia vengono poste nel dubbio del segretario e non con veto certo così come fatto con Domenico Russo che, a differenza delle suddette colleghe, ha una storia nell’ala sinistra democratica e moderata italiana. Allora delle due l’una. Marco Sarracino o faccia un discorso che valga per tutti i trasformisti in generale oppure dica apertamente che la sua posizione nei confronti di Russo è di natura personale, perché al contrario della seconda il comportamento del PD provinciale possa indurre a pensare che lo stesso partito abbia un accordo con i Cesaro così come fatto in Città Metropolitana, visto che davanti alle righe scritte dalla magistratura ai danni di Flora Beneduce si è anche disposti a chiudere un occhio, mentre al cospetto di chi realmente costituisce un argine alla camorra si alzano i muri.

Allora la riflessione giusta da fare ne è una sola. A Sant’Antimo e zone limitrofe evidentemente la candidatura di Domenico Russo dà fastidio a qualcuno. La DDA, in effetti ha dato una grossa spinta promozionale al ‘modus politicandi’ dei Russo e questo può tarpare le ali a chi sul territorio sta sgomitando per rifarsi una nuova identità subito dopo i fatti di cronaca accaduti pochi giorni fa.

Che il PD provinciale sia così sprovveduto da farsi facilmente permeare da ambienti discutibili della politica santantimese? Lo scopriremo solo vivendo.

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